Grandi Mostre

Gio Ponti.
Ceramiche 1922 - 1967
Dal 17 marzo al 13 ottobre 2024
Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza
A cura di Marilena Spataro

SpataroMD 5363N



























E'dedicata al grande architetto, artista e designer Gio Ponti (1891-1979), promotore e divulgatore del Made in Italy, la grande mostra in corso al MIC fino al 13 ottobre 2024.
Intitolata “Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967”, è a cura di Stefania Cretella, e vede in esposizione oltre duecento opere articolate in 15 sezioni - tra ceramiche, vetri, arredi e disegni - che attraversano il lavoro del grande artista dal 1922 al 1978. Un percorso espositivo di straordinaria suggestione che da conferma della sua originalissima e innovativa visione dell’abitare e del nuovo vivere moderno. Fin dagli esordi il pensiero di Ponti si concentra nel cercare uno stile adeguato alla modernità e al gusto del tempo, conciliandolo tuttavia con la tradizione classica (etrusca e romana) e con il fare dell’alto artigianato artistico.

SpataroMD 6790N



























Oltre a dare un contributo fondamentale nella definizione dello stile italiano attraverso la sua attività progettuale, il grande designer ha rafforzato la sua azione avviando una fitta rete di relazioni con artisti, industriali e artigiani e, soprattutto, assumendo la direzione di due riviste divenute storiche del settore come “Domus” e “Stile” e partecipando costantemente a mostre ed esposizioni.
Fu infatti protagonista delle Biennali di Monza, delle Triennali di Milano e di eventi internazionali come la mostra itinerante “Italy at Work. Her Renaissance in Design Today” tenutasi negli Stati Uniti tra il 1950 e il 1953, volta proprio a promuovere oltreoceano il “Made in Italy” presentando i massimi rappresentati del design e dell’alto artigianato artistico italiano.
Il rapporto con la ceramica di Gio Ponti inizia appena conseguita la laurea, tra il 1921 e il 1922 entra a far parte della Richard-Ginori e comincia il rinnovamento del repertorio storico della manifattura proiettandola verso il nascente gusto déco.

Spataro3621



























La mostra di Faenza mette a fuoco il fondamentale contributo apportato dal nuovo direttore artistico nel corso di circa un decennio, proponendo anche confronti con designer e artisti attivi negli stessi anni presso altre manifatture italiane, evidenziando le ricadute che il modello pontiano ha avuto sul contesto contemporaneo.
Agli inizi degli anni trenta, Ponti si avvarrà della collaborazione del giovane Giovanni Gariboldi che diverrà prima il suo assistente, poi il suo successore in casa Richard-Ginori. Terminati i rapporti con la manifattura nel 1933, tornerà saltuariamente a collaborare con l’azienda proponendo idee di grande estro creativo e iniziando a stringere nel tempo rapporti con il mondo delle arti decorative e del design. In più di cinquant’anni di attività collaborera' con Pietro Melandri e il contesto faentino (famose le cartepeste realizzate con i Dalmonte), con le Ceramiche Pozzi, Gabbianelli, Venini, Fontana Arte e Sabattini, per citare le principali aziende con cui promuovera' percorsi e progetti unici e incredibilmente attuali.

SpataroMD 3689 NN



























La cifra stilistica di Ponti è un segno senza tempo, contemporaneo, che ha stimolato dialoghi con artisti e designer della sua epoca, ma ha anche ispirato ceramisti del XXI secolo.
Il percorso espositivo si conclude, infatti, con una sezione dedicata all’eredità di questo grande Maestro e alle influenze che tale eredità ebbe su autori quali Alessandro Mendini ed Ettore Sottsass, per giungere ai contemporanei POL Polloniato, Diego Cibelli, Bertozzi&Casoni, Andrea Salvatori.
La mostra è corredata da un ponderoso e ricco catalogo, edito dalla Dario Cimorelli editore di Milano, che si avvale del supporto dell’Archivio Ponti e dei contributi critici del curatore, di Claudia Casali, Elena Dellapiana, Matteo Foches- sati, Fulvio Irace, Salvatore Licitra, Fiorella Mattio, Oliva Rucellai, Valerio Terraroli.
Documenta il ricco e vario percorso il film “Amare Gio Ponti”, per la regia di Francesca Molteni, prodotto da Muse Factory of Projects in collaborazione con Gio Ponti Archives, promosso da Molteni&C.
Altro in questa categoria: « I Tesori delle nostre città Escher »