Protti Alfredo
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Alfredo Protti
Bologna 1882 - 1949
Referenze: Galleria d’Arte Cinquantasei - 40126 Bologna - Via Mascarella, 59/b - Tel. 051250885 - Fax 051250918.
www.56artgallery.com - e-mail: info@galleria56.it
Formazione artistica: Accademia di Belle Arti di Bologna - Pittore: Figurativo - Tecniche: prevalentemente olio.
Soggetti: paesaggi, figure e nature morte - Quotazioni: oli € 8.165,00/55.646,00. A seconda del periodo, della qualità
e delle dimensioni, può accadere che per i capolavori di datazione storica si raggiungano e si superino, in trattativa privata e. 154.937,00.
Mostre e Rassegne d’arte: nel 1908 e nel 1910 espone alla “Regia Accademia di Belle Arti” nel palazzo della Permanente a
Milano; sempre presente alla “Biennale” di Venezia negli anni 1909, 1910, 1912, 1914, 1920, 1922, 1924, 1926. Partecipa alle mostre della “Secessione romana” del 1913, 1914 e 1915. Notevoli le presenze alle esposizioni dell’Associazione “Francesco Francia” di Bologna. Nel 1910 espone a Buenos Ayres all’“Esposizione Internazionale di Belle Arti”, nel 1911 a Parigi e nel 1912 a Monaco di Baviera e a Pyttsburgh, nel 1914 è presente a Zurigo ad una Mostra internazionale organizzata tramite la Biennale. Nel 1915, su invito della Commissione della Fondazione Carnegie, espone a San Francisco. La prima mostra postuma viene realizzata al “Museo Civico” di Bologna nel 1950, nella stessa sede viene esposta un’importante antologica nel 1971. Alla Galleria d’Arte “Cinquantasei” è presente con mostre personali nel 1981, nel 1983 e nel 1997 con catalogo curato da Vittorio Sgarbi. Sempre la Cinquantasei nel 1999 ha ricordato i cinquant’anni della morte del maestro con una saletta omaggio.
Critica: “...Alfredo Protti, vero secessionista nella Bologna di primo secolo ... pur «colorista» per fede e per vocazione, a suo
modo riusciva a rispettare anche il «credo» accademico. Si pensi, ad esempio, al senso di «evidenza», di sostanza tangibile,
che pervade buona parte della sua produzione. È un’«evidenza» logicamente espressa in termini cromatici e non figurativi,
dunque in maniera non compatibile con l’ortodossia accademica più stretta, trovando nell’equazione tra colore, luce e materia pittorica l’asse strutturale che conferisce la giusta concretezza all’immagine; ma si tratta egualmente di sana, italianissima «evidenza», debitamente aggiornata alle nuove istanze moderniste ... Chissà se Protti, a quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa, non sia ancora in grado di riservarci piacevoli sorprese?”. (Vittorio Sgarbi)