Cantatore Domenico
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Domenico Cantatore
Ruvo di Puglia, 16 marzo 1906 - 22 maggio 1998
Archivio: Prof. Luigi Cavallo, Largo Tommaso Gallarati Scotti,1 - 20123 Milano - Tel. 02 8372349
Referenze: Arte Santerasmo (Milano)
Pittore/Incisore/Mosaicista: Figurativo-fantastico-realista-espressionista.
Tecniche: olio, acquerello, mosaico, tecnica mista; nella grafica: incisioni e acqueforti.
Soggetti: paesaggi, figure, nature morte, composizioni con figure e gente del Sud, note sono le sue «Odalische».
Quotazione: € 20.000,00 / 48.500,00.
Critica: citato dalla Stampa specializzata e da noti critici tra i quali Carrieri e Cavallo.
Le sue opere figurano in musei, pinacoteche e collezioni pubbliche e private.
“Domenico Cantatore nel 1924 conosce Carrà, Solmi, Tomea, Carrieri ed altri, nel 1936 soggiorna a Parigi e si interessa a
Daumier e Cèzanne. Fino al 1948 svolge una pittura intimistica, successivamente si interessa al Realismo-espressionistico con
riferimenti sociali. Dal 1940 è titolare di cattedra all’Accademia di Brera a Milano, sezione pittura”
Nel 1929 tiene la sua prima personale alla Galleria Milano, i suoi paesaggi, le sue nature morte, le cupe ed enigmatiche figure
di popolani sono saldamente ancorati alla sua terra d'origine. I volti ed i corpi degli uomini del Sud dipinti da Domenico Cantatore
sono nodosi come alberi d’ulivo, pacati, piatti, rassegnati. Nel 1932 Domenico Cantatore soggiorna per due anni a Parigi. Questo
viaggio, a lungo sognato dal pittore e reso possibile dall'aiuto economico di un amico, gli permette di conoscere a fondo gli
Impressionisti, Modigliani, Picasso, Matisse ed i pittori del gruppo dei Fauves (le belve). Del periodo parigino restano un quaderno,
qualche puntasecca, opere in cui il pittore progredisce nella sintesi lineare, ed ha adottato i colori alla Matisse Henri Matisse
diventa uno dei maestri ideali di Domenico Cantatore, da allora, in molti quadri d'ambiente meridionale, affiora la lezione del
pittore francese. La cupa, vecchia tavolozza di Cantatore, legata ai temi di terra e di campagna, di contadini e donne in nero,
sotto l'influenza di Matisse diventa più leggera e luminosa. Tornato a Milano, Cantatore espone alla Galleria del Milione i disegni
del periodo parigino, partecipando poi al premio Bergamo, alle Biennali di Venezia, che gli dedica intere pareti. Riconoscendo il
valore delle sue opere, la Quadriennale di Roma gli riserva intere stanza

Archivio: Prof. Luigi Cavallo, Largo Tommaso Gallarati Scotti,1 - 20123 Milano - Tel. 02 8372349
Referenze: Arte Santerasmo (Milano)
Pittore/Incisore/Mosaicista: Figurativo-fantastico-realista-espressionista.
Tecniche: olio, acquerello, mosaico, tecnica mista; nella grafica: incisioni e acqueforti.
Soggetti: paesaggi, figure, nature morte, composizioni con figure e gente del Sud, note sono le sue «Odalische».
Quotazione: € 20.000,00 / 48.500,00.
Critica: citato dalla Stampa specializzata e da noti critici tra i quali Carrieri e Cavallo.
Le sue opere figurano in musei, pinacoteche e collezioni pubbliche e private.
“Domenico Cantatore nel 1924 conosce Carrà, Solmi, Tomea, Carrieri ed altri, nel 1936 soggiorna a Parigi e si interessa a
Daumier e Cèzanne. Fino al 1948 svolge una pittura intimistica, successivamente si interessa al Realismo-espressionistico con
riferimenti sociali. Dal 1940 è titolare di cattedra all’Accademia di Brera a Milano, sezione pittura”
Nel 1929 tiene la sua prima personale alla Galleria Milano, i suoi paesaggi, le sue nature morte, le cupe ed enigmatiche figure
di popolani sono saldamente ancorati alla sua terra d'origine. I volti ed i corpi degli uomini del Sud dipinti da Domenico Cantatore
sono nodosi come alberi d’ulivo, pacati, piatti, rassegnati. Nel 1932 Domenico Cantatore soggiorna per due anni a Parigi. Questo
viaggio, a lungo sognato dal pittore e reso possibile dall'aiuto economico di un amico, gli permette di conoscere a fondo gli
Impressionisti, Modigliani, Picasso, Matisse ed i pittori del gruppo dei Fauves (le belve). Del periodo parigino restano un quaderno,
qualche puntasecca, opere in cui il pittore progredisce nella sintesi lineare, ed ha adottato i colori alla Matisse Henri Matisse
diventa uno dei maestri ideali di Domenico Cantatore, da allora, in molti quadri d'ambiente meridionale, affiora la lezione del
pittore francese. La cupa, vecchia tavolozza di Cantatore, legata ai temi di terra e di campagna, di contadini e donne in nero,
sotto l'influenza di Matisse diventa più leggera e luminosa. Tornato a Milano, Cantatore espone alla Galleria del Milione i disegni
del periodo parigino, partecipando poi al premio Bergamo, alle Biennali di Venezia, che gli dedica intere pareti. Riconoscendo il
valore delle sue opere, la Quadriennale di Roma gli riserva intere stanza