De Pisis Filippo
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Filippo De Pisis
Filippo De Pisis
Ferrara, 11 maggio 1896 - Milano, 2 aprile 1956
Archivio De Pisis: 20121 Milano, via San Marco, 14 - tel. 02 29008653 - catalogodepisis@tiscali.it
Formazione artistica: inizia a disegnare sotto la guida del pittore Domenichini, si iscrive alla Facoltà di Lettere di Bologna.
Pittore/Incisore/Disegnatore: Figurativo espressionista.
Tecniche: olio, tempera, acrilico, disegno, collage, acquerello, litografia, acqueforti.
Soggetti: marine, paesaggi urbani, nature morte, nudi maschili e femminili, ritratti, figure di ermafroditi, fiori, interni.
Quotazione: riferimenti dalle case d’asta nazionali ed internazionali.
Critica: recensioni di: Valsecchi, Martello, Solmi, Brandi, Argan, Paccagnini, Raimondi, Arcangeli, Longhi, Ballo, Marchiori.
“Filippo De Pisis conosce Savinio e De Chirico a Ferrara nel 1916, inizia a dipingere solo nel 1919, dopo essersi trasferito a Roma
dove frequenta l'ambiente dei «Valori Plastici». Dal 1925 al 1939 si stabilisce a Parigi. Il contatto con gli espressionisti (ammirazione
per Manet) e l'amicizia che lo lega a Soutine, arricchiscono la sua pittura in un uso del colore in brillanti accenti coloristici. Nel
1944 rientra in Italia, a Venezia si interessa alla pittura di F. Guardi”.
...Nel 1926 de Pisis fa una sua personale presentata da Carlo Carrà alla saletta Lidel di Milano[2] e sulla scia del successo, riesce ad
esporre la sua prima mostra personale parigina alla Galerie au Sacre du Printemps con la presentazione di De Chirico, continua in
seguito ad esporre anche in Italia e inizia a scrivere articoli per L'Italia Letteraria e altre riviste minori. Stabilì un rapporto intenso con
il pittore Onofrio Martinelli, già incontrato a Roma. Tra il 1927 e il 1928 i due artisti divisero anche una casa-studio, in rue Bonaparte.
Entra quindi a far parte degli "italiani di Parigi", un gruppo d'artisti che comprendeva de Chirico, Savinio, Massimo Campigli, Mario
Tozzi, Renato Paresce e Severo Pozzati, e il critico francese Waldemar George (che nel 1928 cura la prima monografia su de Pisis)
presenta la mostra "Appels d'Italie" alla Biennale di Venezia del 1930. Durante il periodo parigino visita Londra, per brevi soggiorni
che ripeterà ben tre volte, stringendo rapporti d'amicizia con Vanessa Bell e Duncan Grant. Nel 1939 ritornato in Italia, De Pisis, in
occasione del Premio St. Vincent, passa un'estate nella cittadina valdostana dove ha anche l'occasione di incontrare il pittore locale
Italo Mus. Si stabilisce a Milano e, in seguito alla distruzione del suo studio in Via Rugabella nel 1943, si stabilisce a Venezia dove si
lascia ispirare dalla pittura di Francesco Guardi e di altri maestri veneziani del XVIII secolo. Partecipa alla vita culturale della città
lagunare, ove fu amico e maestro del pittore e concittadino Silvan Gastone Ghigi, ma dopo un breve soggiorno a Parigi tra il 1947 e
il 1948, inizia a rivelare i primi sintomi di un'arteriosclerosi che lo costringe a ricoversarsi in una clinica vicino a Brugherio...

Ferrara, 11 maggio 1896 - Milano, 2 aprile 1956
Archivio De Pisis: 20121 Milano, via San Marco, 14 - tel. 02 29008653 - catalogodepisis@tiscali.it
Formazione artistica: inizia a disegnare sotto la guida del pittore Domenichini, si iscrive alla Facoltà di Lettere di Bologna.
Pittore/Incisore/Disegnatore: Figurativo espressionista.
Tecniche: olio, tempera, acrilico, disegno, collage, acquerello, litografia, acqueforti.
Soggetti: marine, paesaggi urbani, nature morte, nudi maschili e femminili, ritratti, figure di ermafroditi, fiori, interni.
Quotazione: riferimenti dalle case d’asta nazionali ed internazionali.
Critica: recensioni di: Valsecchi, Martello, Solmi, Brandi, Argan, Paccagnini, Raimondi, Arcangeli, Longhi, Ballo, Marchiori.
“Filippo De Pisis conosce Savinio e De Chirico a Ferrara nel 1916, inizia a dipingere solo nel 1919, dopo essersi trasferito a Roma
dove frequenta l'ambiente dei «Valori Plastici». Dal 1925 al 1939 si stabilisce a Parigi. Il contatto con gli espressionisti (ammirazione
per Manet) e l'amicizia che lo lega a Soutine, arricchiscono la sua pittura in un uso del colore in brillanti accenti coloristici. Nel
1944 rientra in Italia, a Venezia si interessa alla pittura di F. Guardi”.
...Nel 1926 de Pisis fa una sua personale presentata da Carlo Carrà alla saletta Lidel di Milano[2] e sulla scia del successo, riesce ad
esporre la sua prima mostra personale parigina alla Galerie au Sacre du Printemps con la presentazione di De Chirico, continua in
seguito ad esporre anche in Italia e inizia a scrivere articoli per L'Italia Letteraria e altre riviste minori. Stabilì un rapporto intenso con
il pittore Onofrio Martinelli, già incontrato a Roma. Tra il 1927 e il 1928 i due artisti divisero anche una casa-studio, in rue Bonaparte.
Entra quindi a far parte degli "italiani di Parigi", un gruppo d'artisti che comprendeva de Chirico, Savinio, Massimo Campigli, Mario
Tozzi, Renato Paresce e Severo Pozzati, e il critico francese Waldemar George (che nel 1928 cura la prima monografia su de Pisis)
presenta la mostra "Appels d'Italie" alla Biennale di Venezia del 1930. Durante il periodo parigino visita Londra, per brevi soggiorni
che ripeterà ben tre volte, stringendo rapporti d'amicizia con Vanessa Bell e Duncan Grant. Nel 1939 ritornato in Italia, De Pisis, in
occasione del Premio St. Vincent, passa un'estate nella cittadina valdostana dove ha anche l'occasione di incontrare il pittore locale
Italo Mus. Si stabilisce a Milano e, in seguito alla distruzione del suo studio in Via Rugabella nel 1943, si stabilisce a Venezia dove si
lascia ispirare dalla pittura di Francesco Guardi e di altri maestri veneziani del XVIII secolo. Partecipa alla vita culturale della città
lagunare, ove fu amico e maestro del pittore e concittadino Silvan Gastone Ghigi, ma dopo un breve soggiorno a Parigi tra il 1947 e
il 1948, inizia a rivelare i primi sintomi di un'arteriosclerosi che lo costringe a ricoversarsi in una clinica vicino a Brugherio...