Del Pezzo Lucio
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Lucio Del Pezzo
Lucio Del Pezzo
Napoli, 1933
In permanenza: Arte 92 (Milano) - Valente (Finale Ligure)
Formazione artistica: ha frequentato l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1955.
Pittore/Scultore/Incisore/Ceramista: Nouveau.
Tecniche: acrilico, collage, pigmenti metallici, rame e legno.
Soggetti: composizioni tridimensionali ed elaborazioni varie
Quotazione: € 7.000,00 / 75.000,00.
“Nel 1958 fonda con Biasi, Di Bello, Fergola, Luca e Persico il «Gruppo 58» e la rivista «Documento-Sud» collegati con gruppi di ricerca
d’avanguardia milanesi «I Nu-cleari», tedeschi di Monaco «Spur», ar-gentini di Buenos Aires e francesi di Parigi. Dalla fondazione, nel
1963, espone regolarmente allo Studio Marconi, e la sua attività si orienta anche verso la collabora-zione con architetti per allestimenti
di spazi. Si dedica inoltre a lavori di incisione, litografia e serigrafia. È a Parigi dal 1964 al 1979, dove il suo lavoro trova collocazione
nel panorama del Nouveau réalisme e dell’arte oggettuale, suoi interessi originari. Dal 1972 al 1978 collabora con Olivetti e poi con
la Renault, per progettazioni grafiche speciali e oggetti...” (P. Moscatelli).
...Tra i fondatori del Gruppo 58 di Napoli, d'impostazione neosurrealista e neodadaista, Del Pezzo ha inoltre collaborato alla
rivista Documento Sud. Le sue opere del periodo 1958-1960 proponevano assemblaggi di vari oggetti, tra cui frammenti di stampe
e immagini popolari. Nel 1960 si trasferì a Parigi, poi a Milano, dove gli sono state dedicate diverse mostre monografiche (nel
1974 la prima). A partire dal 1962 Del Pezzo ha realizzato un suo tipico repertorio di "quadri" o "sculture", formati da pannelli
geometrici monocromi, sui quali sono iserite mensole o scavate concavità, che sostengono oggetti geometrici regolari (birilli,
uova di legno, bocce, manichini, etc.) a volte molto colorati. Nelle sue pitture-oggetto e nei suoi assemblages è sempre presente
l'aspetto ludico. Per il tono ironico e per l'utilizzo di oggetti d'uso quotidiano decontestualizzati, tali opere rimandano alla Pop
Art; ma si riscontra un evidente recupero di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà e Giorgio Morandi (Motivo, 1967), e delle geometrie
della pittura metafisica...

Napoli, 1933
In permanenza: Arte 92 (Milano) - Valente (Finale Ligure)
Formazione artistica: ha frequentato l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1955.
Pittore/Scultore/Incisore/Ceramista: Nouveau.
Tecniche: acrilico, collage, pigmenti metallici, rame e legno.
Soggetti: composizioni tridimensionali ed elaborazioni varie
Quotazione: € 7.000,00 / 75.000,00.
“Nel 1958 fonda con Biasi, Di Bello, Fergola, Luca e Persico il «Gruppo 58» e la rivista «Documento-Sud» collegati con gruppi di ricerca
d’avanguardia milanesi «I Nu-cleari», tedeschi di Monaco «Spur», ar-gentini di Buenos Aires e francesi di Parigi. Dalla fondazione, nel
1963, espone regolarmente allo Studio Marconi, e la sua attività si orienta anche verso la collabora-zione con architetti per allestimenti
di spazi. Si dedica inoltre a lavori di incisione, litografia e serigrafia. È a Parigi dal 1964 al 1979, dove il suo lavoro trova collocazione
nel panorama del Nouveau réalisme e dell’arte oggettuale, suoi interessi originari. Dal 1972 al 1978 collabora con Olivetti e poi con
la Renault, per progettazioni grafiche speciali e oggetti...” (P. Moscatelli).
...Tra i fondatori del Gruppo 58 di Napoli, d'impostazione neosurrealista e neodadaista, Del Pezzo ha inoltre collaborato alla
rivista Documento Sud. Le sue opere del periodo 1958-1960 proponevano assemblaggi di vari oggetti, tra cui frammenti di stampe
e immagini popolari. Nel 1960 si trasferì a Parigi, poi a Milano, dove gli sono state dedicate diverse mostre monografiche (nel
1974 la prima). A partire dal 1962 Del Pezzo ha realizzato un suo tipico repertorio di "quadri" o "sculture", formati da pannelli
geometrici monocromi, sui quali sono iserite mensole o scavate concavità, che sostengono oggetti geometrici regolari (birilli,
uova di legno, bocce, manichini, etc.) a volte molto colorati. Nelle sue pitture-oggetto e nei suoi assemblages è sempre presente
l'aspetto ludico. Per il tono ironico e per l'utilizzo di oggetti d'uso quotidiano decontestualizzati, tali opere rimandano alla Pop
Art; ma si riscontra un evidente recupero di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà e Giorgio Morandi (Motivo, 1967), e delle geometrie
della pittura metafisica...