Finzi Ennio
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Ennio Finzi
Venezia, 1931
Archivio Finzi: 30172 Mestre-Venezia - Corso del Popolo 85, info@enniofinzi.it
Formazione Artistica: acquisite le tecniche di base presso l'Istituto d'Arte di Venezia, scopre e rimane affascinato dalla grande lezione di Picasso.
Pittore/Incisore: astrattismo e cinetismo - Tecniche: acrilico e olio su tela - Soggetti: tematiche astratte.
Quotazione: € 1.500,00 / 20.000,00
“Dal 1948 circa comincia a frequentare la grande Biblioteca dell'Archivio storico delle Arti Contemporanee della Biennale a Cà Giustinian, assorbito dallo studio delle opere di Modigliani, Munch, Scipione, e Braque. Ben presto però abbandona definitivamente ogni riferimento al reale e viene attratto dalla purezza coloristica dell'«astrattismo» di Atanasio Soldati. Il suo primo interesse diviene il colore, il ritmo, la luce. Comincia a dipingere una serie di opere ispirate al motivo dell'arcobaleno, inteso quale lirica.
Un interesse, quello per la logica e l'essenza del colore, che Finzi approfondirà ulteriormente mediante l'analisi delle ore «puntiniste» del francese Georges Seurat, del simultaneismo ortico di Delaunay, del ritmico dinamismo di Balla e della spiritualità coloristica di Kandinskij. Anche Mondrian, col suo rigore neoplastico, e Matisse, con la sua creatività cromatica, avranno un peso considerevole nella formazione. Nel 1949 viene ammesso per la prima volta all'annuale Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa. Da quell'anno partecipa con assiduità a tutti i più importanti premi nazionali e internazionali, come il Premio Arbiter a Trieste, il Graziano alla Galleria del Cavallino, a Venezia, alla Galleria del Naviglio a Milano. I quadri dei primi anni Cinquanta riflettono il fascino esercitato sull'artista dal dinamismo e dalla tecnologia sempre più incalzanti: i colori acidi, le luci al neon delle pubblicità moderne divengono le basi per l'analisi ma saranno le ricerche delle più avanzate avanguardie musicali - Luigi Nono, la Seconda Scuola di Vienna, di Schonberg - a costituire per Finzi un riferimento fondamentale: la scoperta della
musica «atonale» e del principio di dissonanza legittimano il suo nuovo modo di concepire il colore.