Levi Carlo
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Carlo Levi
Torino, 29 novembre 1902 - Roma, 4 gennaio 1975
Esperto: Fondazione Carlo Levi - Via Ancona, 21 - 00198 Roma - tel. 06 44230740 - fondazionecarlolevi@libero.it
Formazione artistica: Laureato in Medicina. Allievo del Maestro Casorati.
Pittore: Post-Impressionista - Fauve - Tecniche: olio, disegno e acquerello.
Soggetti: paesaggi, figure e nature morte.
Quotazione: riferimenti dalle case d’asta nazionali ed internazionali.
Critica: testimonianze di: Ragghianti, Bandini, Biasutti, Ricci, De Micheli, Lolli Scappini, Mercadante ed altri.
Le sue opere figurano in collezioni, raccolte ed Enti pubblici e privati.
“Nel 1923 é allievo di Casorati ed esordisce alla Quadriennale torinese. Dopo il suo soggiorno parigino del 1928 cambia il linguaggio e si apre alla linea del post-Impressionismo. Nel 1929 aderisce al «Gruppo dei Sei». Frequenti anche i suoi viaggi a Londra. Per la sua opposizione al Fascismo tra il 1935 e il 1936, viene confinato in Lucania e sarà membro del Comitato toscano di Liberazione Nazionale nonché Direttore di vari quotidiani. È del 1948 la prima monografia dedicatagli dal Ragghianti. Importante la Personale
alla Biennale di Venezia del 1954. Si trasferisce a Roma dove muore nel 1975”.
Levi, per una precisa posizione culturale coerente con le sue idee, considerava espressione di libertà la pittura, in contrapposizione non solo formale, ma anche sostanziale alla retorica dell'arte ufficiale, secondo lui sempre più sottomessa al conformismo del regime fascista e al modernismo ipocrita del movimento futurista.
...Nel 1931 si unisce al movimento antifascista di "Giustizia e libertà", fondato tre anni prima da Carlo Rosselli. Per sospetta attività antifascista, nel marzo 1934 Levi viene arrestato, e l'anno successivo, il 15 maggio 1935 su segnalazione dello scrittore Dino Segre[2] fu colpito da un secondo arresto, condannato al confino, nel paese lucano di Grassano e successivamente trasferito nel piccolo centro di Aliano, in provincia di Matera.[3] Da questa esperienza nascerà il suo romanzo più famoso, Cristo si è fermato a Eboli (nel racconto, il paese viene chiamato Gagliano imitando la pronuncia locale). Tale romanzo nel 1979 verrà anche adattato per il cinema e la televisione da Gillo Pontecorvo e Francesco Rosi, con Gianmaria Volonté nei panni di Carlo Levi...