Adami Valerio
Dettagli Opera:
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“Adultere” - 1986 - acrilico su tela - cm 97x73
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Valerio Adami
Bologna, 17 marzo 1935
Referenze: Studio Marconi srl - 20124 Milano
In permanenza: Maeght (Parigi) - Tornabuoni (Firenze) - Poleschi (Lucca) - Casa d’Arte San Lorenzo – Art Club srl
(San Miniato - PI).
Formazione artistica: Dal 1954 frequenta l'Accademia di Brera a Milano, sotto la guida di Achille Funi.
Pittore/Incisore: dopo inizi surreali si orienta verso la Pop-art, con caratteristiche personalissime.
Tecniche: olio e acrilico su tela, acquerello su carta; nella grafica unicamente serigrafia.
Soggetti: composizioni con figure e oggetti, le più note: ambienti con personaggi, interni di bagni.
Quotazione: € 8.000,00 / 200.000,00
Mostre e Rassegne d'Arte: “André” (Roma) - “Palazzo Bagatti Valsecchi” (Milano) - “Saletta Galaverni” (Reggio Emilia) -
“Museo Archeologico Regionale” (Aosta) “Dello Scudo” (Verona) - “André” (Roma).
Critica: recensito dalla Stampa specializzata; testimonianze di: Civai, Calabrese, Crispolti, Falossi, Calvino ed altri.
Presente in prestigiosi annuari e cataloghi d’arte moderna e contemporanea.
“...Le formulazioni personali di Adami da metà degli anni Sessanta, si collocano ad avvenuta crisi del «moderno» scontata nell’insorgente priorità esistenziale pronunciata dall’Informale, che, fra gli anni Quaranta e Cinquanta, ha difatti creato una profonda frattura rispetto al mito «moderno» di una fiduciosa progressività della ricerca e dell’evoluzione formale linguistica. Ma le formulazioni di Adami, da questa medesima metà degli anni Sessanta a tutti i Settanta, si sviluppano tuttavia prima della divulgazione, appunto fino all’usura in moda (e dunque in relativo folclore linguistico: Alchymia, ecc.), del postmoderno...” (E. Crispolti).
Nel 1955 compie il primo viaggio a Parigi, dove entra in contatto con i pittori Wifredo Lam e Roberto Sebastian Matta.
Nel 1958,partecipa al Premio Marzotto, vincendolo ex aequo, e nel 1959 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria del Naviglio di Milano.
Lavora tra Londra e Parigi dal 1961 al 1964, anno in cui è presente con una sala personale a Documenta 3 di Kassel; nel
1967 a New York realizza una serie di tele che esporrà l'anno successivo alla Biennale di Venezia.
Dal 1969 tiene personali allo Studio Marconi di Milano; nel 1985 esegue le otto vetrate per il nuovo Hôtel de Ville di Vitry-sur-Seine e appare una mostra antologica al Centre Pompidou di Parigi; nel 1980 viene selezionato dal Catalogo Nazionale d'Arte Bolaffi (no. 15) assieme a Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Lucio Bulgarelli, Sergio Cassano e Gianfranco Goberti; nel 1986 partecipa alla XLII Biennale di Venezia.
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