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Banksy: l’Arte nelle strade del silenzio

di Valentina D’Ignazi


L' Arte contesta il reale, ma non vi si sottrae” (Albert Camus)



Vale 6Lasciarsi travolgere dal caos interiore, esprimere la più intima espressione di ciò che realmente siamo, senza filtri, senza rispetto, ma con la massima libertà dei sensi… Nasce l’Arte di Strada, o Arte Urbana (in inglese Street Art) come espressione nella quotidianità, in quei luoghi comuni dove tutti possono ammirarne la purezza, la semplicità, il linguaggio nudo e gratuito nelle tecniche più disperate di opere spesso illegali realizzate senza un apposito permesso. Le motivazioni che spingono i giovani a intraprendere questo percorso, spesso non riconosciuto dall’arte, è una rivendicazione verso la proprietà privata con una contestazione spesso spinta verso la società, la politica e l’attualità. In altri casi invece non è altro che un modo libero e lontano da gallerie e musei, dove si può operare in totale autonomia mettendo le proprie opere a disposizione di un pubblico notevolmente più ampio e comune. Uno dei maggiori esponenti della street art è Banksy, artista e writer inglese la cui vera identità rimane ancora sconosciuta.
Vale 3Vale 4Le sue opere sono di natura satirica e sovversiva spesso mirate a toccare argomenti come la politica, la cultura e l’etica in murales eseguiti con la tecnica dello stencil che troviamo su strade, mura e ponti di tutto il mondo. Mostra la sua arte su superfici pubblicamente visibili senza mettere in vendita riproduzioni, ma solo il suo pensiero, le sue idee, il suo messaggio silente che vuole lasciare al mondo. Proprio questo suo pensiero viene fermato nel tempo attraverso la strada, è immediato, semplice, arriva all’osservatore attraverso una rete diretta senza intermediari. Sono opere che fanno sorridere ma allo stesso tempo riflettere racchiudendo mnella loro anima poesia, sarcasmo e soprattutto la nuda attualità dei nostri giorni. Banksy con una unica immagine comunica con più generazioni senza rivelare apertamente la sua identità e la sua storia. Il suo mondo infatti abbraccia il web, la rete internet, i social e tutti quei canali che oggi hanno preso il posto della concretezza. La scelta di non apparire in un mondo prettamente legato alle apparenze è l’assurdità più rilevante da leggere fra le sue righe. Vivere è esserci senza il bisogno di apparire, farsi conoscere non per il corpo, ma per l’anima… perché proprio l’anima è il nome che firma la nostra eternità .