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BOLOGNA DESIGN WEEK 2019

Viaggio nella città delle meraviglie.
di Alberto Gross - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
È la città medievale, naturalmente, con i suoi palazzi, le sue porte e i suoi mattoni rossi; il contesto urbano e abitativo è, ad ogni modo, inevitabilmente liquido, in continuo mutamento e trasformazione.
bologna
Suggerire punti di vista inediti, invertire orientamenti percettivi, offrire suggestioni quasi come audaci sinestesie è quanto ha tentato di fare Bologna Design Week - evento creato e organizzato da Enrico Maria Pastorello ed Elena Vai - che si conferma come realtà sempre più consolidata ed attesa nel calendario di eventi della città felsinea.
Svoltasi nell'ultima settimana di settembre, (zin concomitanza e collaborazione con Cersaie – Salone internazionale della ceramica per l'architettura e dell'arredobagno) BDW 2019 festeggia il suo primo lustro di vita nell'anno in cui il mondo intero celebra il centenario della nascita del Bauhaus, il movimento fondato da Walter Gropius verso il quale ancora oggi tanta parte di architettura, arte e design è sicuramente debitrice. L'omaggio di Bologna ha visto dunque la mostra itinerante del fotografo tedesco Hans Engels che presenta le immagini di alcune delle opere progettate e realizzate dai vari architetti e artisti riconducibili al gruppo fondato a Weimar nel 1919 e chiuso a Berlino nel 1933. Tra i momenti di sicuro interesse che hanno animato l'intera manifestazione va sottolineato il progetto espositivo “Esprit Nouveau: le nouvel esprit des couleurs selon Le Corbusier”, una riflessione sul significato del colore come creatore di spazi e conduttore di emozioni e sentimenti, tema esplorato, nei primi anni del Novecento, anche da un artista come Kandinskij. Il progetto è stato allestito all'interno del Padiglione de l'Esprit Nouveau, ricostruito fedelmente a Bologna nel 1977 e duplicato esatto di quello concepito nel 1925 da Le Corbusier a Parigi, in aperta polemica con l'art decò che la città stava in quegli anni celebrando.
In un'ottica di rinnovate descrizioni di spazi pubblici cittadini si inserisce l'installazione Human Proportions, nella centralissima Piazza del Francia, un'opera del tutto contemporanea che si misura con le grandi lezioni del passato (non può non venire alla mente la Galleria Spada a Roma con la celeberrima “falsa prospettiva” del Borromini).
E poi ancora la mostra “Morandi-esque”, allestita a Casa Morandi, in cui la poetica dell'artista viene messa a confronto ed in relazione alle contemporanee tecniche architettoniche attraverso la costruzione di nove modelli tridimensionali che interpretano altrettante nature morte di Morandi. Una riflessione tra sviluppo dell'immagine e irriducibilità e persistenza dell'oggetto.
Davvero tanti, dunque, gli appuntamenti di BDW, informali e mondani ma anche culturalmente stimolanti e propositivi, in una visione sempre più dinamica della relazione tra individuo e contesto urbano condiviso, tutto quanto ha trasformato Bologna nella città delle meraviglie.