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Da Monet a Picasso.

Capolavori della Johannesburg Art Gallery.
Fino al 7 maggio 2023.
Palazzo Barolo - Via delle Orfane 7.
10122 Torino.

A cura di Silvana Gatti.

“Da sempre l’arte rappresenta un mezzo per mettere persone diverse in comunicazione tra loro da un punto di vista culturale. Un ponte che si è mantenuto saldo attraverso relazioni cordiali tra le Nazioni. Un modo per costruire la conoscenza reciproca e offrire prospettive positive per la ricchezza e la varietà dei diversi popoli del mondo. Questa mostra non fa eccezione: è un modo per il Sudafrica - e in particolare per la città di Johannesburg - di mettersi in comunicazione con altre città del mondo attraverso questa prestigiosa collezione d’arte”
Vuyisile Mshudulu - Direttore Arti, Culture e Tradizioni Città di Johannesburg
1 Gustave Courbet La scogliera a Étretat 1869 olio su tela Johannesburg Art Gallery










Gustave Courbet
“La scogliera a Étretat” - 1869 - Olio su tela,
©Johannesburg Art Gallery


A Torino, nella prestigiosa sede di Palazzo Barolo, una mostra dal titolo trainante annovera sessantatré opere della collezione Johannesburg per un viaggio nella storia dell’arte internazionale. Aperta al pubblico nel 1910, la Johannesburg Art Gallery è tra i principali musei d’arte del continente africano e vanta una collezione di altissima qualità. Protagonista della raccolta della collezione fu Dorothea Sarah Florence Alexandra Ortlepp Phillips, meglio nota come Lady Florence Phillips, moglie del magnate dell’industria mineraria Sir Lionel Phillips. Hugh Lane, esperto d’arte e mercante anglo-irlandese, appassionato mecenate, la aiutò nell’impresa, suggerendole diverse acquisizioni. Lady Florence è stata anche una forte sostenitrice degli artisti del Sud Africa, e sognava di trasformare un centro minerario, cresciuto grazie alla ricchezza dei suoi giacimenti, in una città con un museo che non fosse solo un luogo in cui esporre le opere d’arte, ma uno spazio dove fare e promuovere cultura per i cittadini; un riferimento per tutti, non solo per gli appassionati d’arte. L’obiettivo di lungo termine era quello di preparare la strada per la crescita di una Scuola d’Arte Sudafricana, incentivando gli artisti locali, per una crescita culturale di tutta la popolazione.
La mostra torinese racchiude opere originali provenienti da suddetta collezione, con i maggiori protagonisti della storia dell’arte di tutti i tempi: Monet, Signac, Courbet, Degas, Cézanne, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Rossetti, Modigliani, Bacon, Warhol, Lichtenstein, Kentridge.
3 Paul Cézanne Bagnanti 1898 litografia a colori Johannesburg Art Gallery











Paul Cezanne
“Bagnanti” - 1898 - Litografia a colori
©Johannesburg Art Gallery


Il percorso della mostra comincia con l’arte inglese dell’Ottocento e termina con una selezione di artisti sudafricani. La prima sala ospita un omaggio a Lady Phillips all’età di 46 anni, con un ritratto firmato da Antonio Mancini, artista che all’epoca, grazie a un soggiorno londinese e all’amicizia con John Singer Sargent, era molto conosciuto e lavorava come ritrattista per le dame dell’alta società.
La prima sezione della mostra è dedicata alla scena inglese dell’Ottocento, molto presente nella collezione del museo non solo per il lo stretto legame della società che ha dato vita alla Art Gallery con gli ambienti britannici, ma anche perché alcune donazioni hanno ulteriormente arricchito la collezione con opere vittoriane e preraffaellite. Presenti in questa sezione opere di piccole dimensioni del grande protagonista del romanticismo britannico Joseph Mallord William Turner, acquerelli raffiguranti paesaggi di ampio respiro. Del preraffaellita Dante Gabriel Rossetti è molto bello il ritratto “Regina Cordium”, che raffigura Elizabeth Siddal, la modella e pittrice che posò per diversi quadri dipinti dai preraffaelliti. John Everett Millais con l’opera “Cuci cuci!” si allontana invece dai preraffaelliti propendendo verso una pittura accusata di esser scesa ad un livello più commerciale.
4 Claude Monet Primavera 1875 olio su tela Johannesburg Art Gallery









Claude Monet
“Primavera” - 1875 - Olio su tela
©Johannesburg Art Gallery


La seconda sezione ripercorre la scena francese del XIX secolo. Con la scuola di Barbizon il paesaggio cessa di fare da sfondo scenografico a episodi storici o mitologici e diventa un genere artistico autonomo, ben rappresentato da un poetico paesaggio di Corot di piccole dimensioni. Troneggia nella sala uno splendido scorcio delle falesie di Étretat che riflette il fedele realismo di Courbet. Nel 1858 Eugene Boudin nota in un negozio di Le Havre delle piccole caricature eseguite da Monet, e colpito dal suo talento lo invita a dipingere dal vero sulle coste della Normandia. Da questo incontro nasce la futura scuola impressionista. In questa mostra si possono vedere due bellissime marine di Boudin rese con rapide pennellate, che accompagnano il visitatore a proseguire con uno splendido paesaggio agreste di Monet, esposto in una piccolissima saletta dove i visitatori amano fermarsi per fare un selfie.
Presenti anche Guillaumin, Sisley e Degas con le immancabili ballerine, fino alle generazioni del postimpressionismo. Una sezione eterogenea, che documenta pochi decenni di pittura ma con una sorprendente varietà di linguaggi, suggerendo un percorso conosciuto ma sempre interessante, che parte dalle ricerche sul vero dei grandi padri del movimento, prosegue negli anni d’oro dell’impressionismo per arrivare a coloro che si sono spinti oltre, aprendo le porte al XX secolo. Presenti nella sezione, oltre alle personalità cardine di questa epocale svolta - quali Cézanne con le sue bagnanti e Van Gogh – anche artisti come Signac con il suo stile puntinista, Le Sidaner, Vuillard, Bonnard e altri.
La terza sezione è occupata dal nucleo novecentesco del museo, con opere provenienti anche da donazioni in quanto sia Lady Florence Phillips che Hugh Lane mostravano poco interesse verso le avanguardie che attraversavano la scena europea. Tra i protagonisti della scena del primo Novecento troviamo André Derain con le sue Dalie, Picasso con alcune litografie e la Testa d’Arlecchino, Modigliani e Matisse, con le sue donne sensuali, ed un Rossetti, perla della collezione.
5 Edgar Degas Due ballerine 1898 pastello su carta Johannesburg Art Gallery











Edgar Degas
“Due ballerine” - 1898 - Pastello su carta
©Johannesburg Art Gallery



Il percorso prosegue poi nel secondo dopoguerra, con opere di importanti maestri della scena internazionale, tra cui spicca un doloroso ritratto di Francis Bacon e il trittico - omaggio a Beuys - di Andy Warhol.
La sezione finale, emozionante, è dedicata alla scena sudafricana, l’arte del mondo di Lady Phillips, dove di notevole valore sono le tre opere di Kentridge, che parlano delle ingiustizie sociali e della memoria storica sudafricana. Le opere esposte sono firmate da artisti ben rappresentativi di un contesto che da sempre si dibatte tra culture diverse, diviso tra tradizioni locali e influenze europee.
Una mostra da non perdere, da visitare preferibilmente in settimana onde evitare le lunghe code e l’affollamento nelle sale piuttosto piccole di Palazzo Barolo, dove viene gestita l’eredità culturale e operativa dei Marchesi di Barolo e ha sede l’Opera Barolo. Palazzo Barolo è una delle più importanti dimore nobiliari barocche della Città di Torino. Oggi, dopo un’attenta ristrutturazione, è possibile visitare e ammirare il Palazzo, i suoi appartamenti e il patrimonio di opere d’arte. Qui vissero i Marchesi, intrattenendosi regolarmente con Sua Maestà Carlo Alberto, il Conte di Cavour, Massimo d’Azeglio, Silvio Pellico e i nobili dell’epoca.
6 Paul Signac La Rochelle 1912 olio su tela Johannesburg Art Gallery






Paul Signac
“La Rochelle”
1912
Olio su tela
©Johannesburg Art Gallery

La mostra sarà aperta:
Dal Martedì al Venerdì 10:00 - 17:30
Sabato e Domenica 10:00 - 18:30
Lunedì chiuso.