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Edo Murtić - “La forza del colore”

di Svjetlana Lipanović.
A Zagabria, per commemorare Edo Murtić, celebre pittore croato nel centenario della sua nascita, sono state allestite varie mostre nei mesi passati. La magnifica mostra intitolata “Murtić 100” si è svolta presso il “Meštrovićev paviljon”/ Dom HDLU (Il Padiglione di Meštrović/ La Casa di HDLU) dal 25 maggio al 18 luglio 2021, mentre un’ altra esposizione (“La nuova astrazione”) è stata allestita nella moderna galleria “Lauba” dall’1 al 10 giugno 2021. Edo Murtić con le sue tele astratte, ha lasciato una traccia indelebile nella seconda metà del secolo scorso fino al 2005, l’anno della sua scomparsa. Nato nel 1921 nella cittadina di Velika Pisanica, in seguito frequentò l’Accademia di Belle Arti a Zagabria e la scuola di Petar Dobrović a Belgrado. La sua prima mostra vide la luce nel 1935, con scene inizialmente figurative che - con il passare degli anni - hanno lasciato il posto a una pittura astratta, colorata, espressiva.
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Durante la seconda guerra mondiale l’artista si è schierato con il movimento antifascista, seguendo i suoi ideali ai quali rimase fedele per tutta la vita. Dopo il conflitto armato, Murtić viaggiò molto entrando in contatto con artisti in Francia, Stati Uniti, Italia, riportando le conoscenze ed esperienze acquisite nei suoi quadri. Con le mostre del 1953 a Zagabria e Belgrado presentò per la prima volta l’arte astratta poco conosciuta nella società socialista. La sua notevole produzione artistica è stata ammirata in oltre 300 mostre personali e altrettante esposizioni collettive in vari paesi, comprese quelle alla Biennale di Venezia. Le collezioni private ed istituzionali includono le sue opere più rappresentative. L’enorme creatività di Murtić si è espressa anche nella realizzazione di: scenografie teatrali, murales, mosaici, sculture, ceramiche, smalti e altro. Fu premiato con vari riconoscimenti in patria e all’estero. All’interno del “Meštrovićev paviljon”/Dom HDLU”, le sue opere sono state esposte secondo i periodi e così nella Galleria Bačva erano visibili i quadri che con la impostazione strutturale esprimono il colorito dinamico e i tratti evidenti ottenuti con i gesti decisi che saranno una delle caratteristiche della sua pittura. Nella Galleria PM hanno trovato il posto i quadri con le scene di grande impatto drammatico, ad esempio “Gli occhi della paura”, realizzati negli anni 80 in cui predomina il contrasto tra bianco e nero, sostituendo i colori. Il ciclo è una sua protesta personale contro la guerra e un suo contributo per non dimenticare gli orrori del terrore fascista.
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Nella terza Galleria Prsten erano visibili varie opere tra i quadri, disegni eseguiti con diverse tecniche grafiche, nonché opere in ceramica ed in smalto. Un’installazione costruita nello spazio separato da Ivan Marušić Klif rappresentava composizioni come murales e i mosaici creati da Murtić in edifici pubblici. Le ampie sale della galleria “Lauba” sono state un perfetto sito per il ciclo “La nuova astrazione” per quale si può dire senza nessun dubbio che racchiudeva l’ esperienza pittorica dell’artista maturata negli anni delle sue incessanti ricerche. Vari esperti concordano sul fatto che questo ciclo si può ritenere come il migliore realizzato da Murtić. I colori, gli spazi e i tratti dipinti con decisione si alternano in un modo armonioso, mentre si nota la quasi assenza del colore nero prima spesso presente nei quadri. C’è una grande energia ottenuta con i colori nelle opere intitolate ai posti, oppure al singolo evento legato, con un colore particolare. Le sue interpretazioni del mondo circostante sono molto personali, codificate con il linguaggio dei segni. Questi sono tutti da decifrare, ma forse questo specchio magico della realtà che propone con tanta forza dei colori è proprio per questo affascinante.