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Il mondo di Francesca Calzolari

A cura di Silvana Gatti.

Il mondo dell’arte contemporanea è simile ad un puzzle formato da innumerevoli tessere spesso difficili da inserire in un contesto del tutto disomogeneo. Alcuni artisti mirano ad emulare i classici, altri tendono ad eseguire opere del tutto provocatorie, altri ancora desiderano realizzare dipinti del tutto iperrealistici o seguire la moda del momento. Ci sono artisti che scoprono la passione per la pittura in età matura, e coltivano questo interesse di pari passo con la professione che permette loro di sbarcare il lunario.
Non è questo il caso di Francesca Calzolari, giovane artista del panorama torinese che sin da bambina sapeva già qual era la sua strada, ai tempi in cui frequentava con passione i laboratori artistici presso l’Associazione Artistico Culturale La Tesoriera di Torino tenuti dalla scrivente. Già a quei tempi la “pittrice in erba” usava con dimestichezza pennelli e colori, impegnandosi nella copia di opere dei pittori impressionisti e reinterpretandoli talvolta in chiave personale. La caparbietà nel seguire i suoi sogni, unita alle sue capacità relazionali, hanno portato Francesca Calzolari a risultati piuttosto lusinghieri nel percorso scolastico ed accademico, sfociando in un presente che la annovera tra gli artisti emergenti più promettenti.
La ricerca artistica di Francesca è un viaggio introspettivo volto a scrivere, come in un diario, le pagine del suo passato e del suo futuro. Un passato che l’ha vista sperimentare diverse tecniche, tra cui la ritrattistica a penna.
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Raggiunto, a pieni voti, l’importante obiettivo della laurea triennale conseguita presso l’Accademia Albertina di Torino, Francesca oggi si volta indietro per guardare il percorso fatto e, mai ferma, inizia a programmare i passi successivi della sua carriera artistica.
Questo importante traguardo è perfettamente sintetizzato nel dipinto “Eureka!”, dove si ritrae in bianco e nero con una corona d’alloro variopinta ed un’espressione che denota l’orgoglio e la soddisfazione di chi è riuscita ad esaudire un sogno.
Un cammino, quello dell’artista, ben descritto nell’opera “Prima & dopo”, che sintetizza nella figura frontale il presente mentre le figure raffigurate di profilo e di tre quarti appartengono al percorso già fatto ed a quello tutto da scrivere o, meglio, da dipingere, lungo le strade dell’arte.
I suoi autoritratti sono racconti autobiografici scritti con colori e pennelli, frutto di pensieri catturati nei momenti più impensati della giornata, come videate che, una volta fermate sullo schermo della sua mente, vengono poi trasposte con fedeltà sulla tela bianca che prende vita tra una sfumatura in bianco e nero ed uno sfondo nelle tonalità del pastello.
Nel Taoismo, il colore bianco rappresenta lo Yang (energia maschile), che assieme allo Yin (energia femminile, rappresentato dal colore nero) forma la coppia delle due nature complementari dell’universo.
Queste due energie coesistono in ciascun individuo, si compenetrano e si completano vicendevolmente, come descrive Francesca Calzolari nel suo dipinto dal titolo “Double face”. Qui i due lati della sua personalità, uno bianco e uno nero, uno chiaro e uno scuro, si contrappongono e si completano senza l’ausilio del colore, riflettendo pienamente il carattere di una artista che cerca in se stessa la energia per superare gli ostacoli della vita. La ricerca artistica di Francesca attinge al suo mondo interiore, per poi esternare sulla tela il risultato di pensieri che si rincorrono e si accavallano per poi sfociare in un’immagine ben precisa, che viene dipinta di getto senza ripensamenti e modifiche.
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Il colore, quando compare nelle sue opere, viene usato per evidenziare un particolare, come nel caso del dipinto “Trasparenze”. L’occhio azzurro che traspare, ingigantito, dietro la trasparenza del bicchiere di vetro, in realtà simboleggia il suo sguardo che si affaccia sul mondo per carpirne i segreti.
Un vaso di tulipani, nel suo “Autoritratto” a colori, la vede assorta in mille pensieri, perché la sua mente non si ferma mai ed è intenta a tracciare i sentieri del suo futuro artistico, che lei pensa di attuare anche nel mondo dell’arte-terapia, in quanto è il lato psicologico dell’arte ad interessarla particolarmente.
Il mese di aprile, dal 1 al 25, la annovera tra i protagonisti della Biennale Fondazione Modigliani con l’opera “Prima e dopo”, che si terrà nella prestigiosa sede del Palazzo la Pietà di Venezia. Castello 3701, Valle della Pietà 30122.
Perché Francesca Calzolari va a passo deciso, come nel suo dipinto “We will”, verso le nuove e promettenti tappe della sua vita. che la scrivente le augura ricca di soddisfazioni.