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Matera sulla vetta d’Europa

di Francesco Buttarelli
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La città ci viene incontro e ci sorprende come un'immensa fotografia, a tratti surreale, istintivamente onirica. I colori e le luci mostrano un territorio percorso da civiltà remote tutte incise dei reperti archeologici presenti. Una memoria universale che racconta l'indicibile fatica del lavoro e l'affermarsi dell’arte attraverso secoli di storia. Nelle crepe delle antiche case arricchite da effigi Sacre si coglie il senso della memoria. Le immagini proposte nelle molteplici mostre sembrano restituire un dialogo ed un simbolismo a molti sconosciuto, eppure vivo da sempre nelle arterie della “città dei sassi” che vanta novemila anni di storia. Attraverso scavi preistorici che rivelano uno spaccato del mondo paleolitico e neolitico inizia il viaggio in una cultura articolata composta da una complessa rete di simboli e significativi motivi che successivamente hanno visto la presenza del mondo greco-ottomano, normanno, angioino e aragonese. Per cogliere l’essenza dell’arte di Matera, proiettata ai vertici europei nel 2019, occorre misurarsi con “spazi lontani”, distanti dal turismo di rapida osservazione, volti a comprendere una civiltà sopravvissuta all’imponderabile ciclo del tempo. Nel visitare “Ars Excavandi” ci siamo immersi in un ambiente lontano, antico che può suggerirci come costruire le città del futuro o addirittura su come organizzare la vita su di un altro pianeta.
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Ci addentriamo in un percorso disseminato di caverne, ove l'arte dà origine a paesaggi, architetture e civiltà. Sono evidenziati i più importanti ecosistemi del mondo attraverso un tunnel spazio temporale che si snoda tra il museo Ridola e palazzo Lanfranchi. Tavole multimediali permettono al visitatore di creare un collegamento tra passato e presente in un viaggio culturale che ha come fine ultimo di rendere visibili ed attuali le civiltà fiorite in ogni epoca. Temi ed immagini ancestrali e primitive che ben si accordano alla città, sembrano stridere con la modernità della multimedialità; le stimolazioni sensoriali talvolta dirompenti e fortemente significanti che accompagnano il visitatore amplificano il senso di “viaggio a ritroso” alla ricerca dell’uomo e della sua necessità di espressione ed affermazione di sé. Un viaggio onirico nelle viscere dell’umanità stessa che deve trarre dal passato stimoli e riflessioni per disegnare il proprio futuro. Originale e ricca di significati la visita da effettuare alla galleria d’arte; qui il “rinascimento mediterraneo” troppo spesso trascurato viene riabilitato da un “rinascimento visto dal sud”. La mostra ci guida verso una lettura inedita su uno dei periodi artistici più importanti italiani. Le 180 opere presenti ci mostrano testimonianze provenienti dai maggiori musei d’Italia e d’Europa. Nella galleria, pitture e sculture si alternano creando un gioco che ha come fine l’incontro tra il rinascimento ed il mediterraneo. Come non citare i “sassi”, la linfa di Matera. I sassi, che incorniciano come una cintura una città che spesso ne è stata ostaggio, oggi vedono il valore di queste costruzioni esaltato, compreso ed apprezzato. La notte illumina Matera di colori forti e tenui, così la città diventa magica nel turbine delle mostre, dei concerti, delle danze, delle sue chiese, dei suoi scavi, delle pietre che sussurrano e ci parlano di eternità.