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Natale ad Assisi: La magia di Giotto

di Francesco Buttarelli

Butt 1 copiaCappella degli Scrovegni a Padova1 812x400la morte del cavaliere di celanoGiungere ad Assisi nei giorni che precedono il Natale, equivale ad immergersi in un sogno proiettato a ritroso nel tempo, la città sembra tornare indietro di secoli, e le vie del centro sussurrano gli ideali di pace di San Francesco illustrati attraverso i vari cicli pittorici di Giotto. Buona parte del patrimonio artistico del più grande pittore medioevale si trova nella città umbra. Tutto ciò fu reso possibile dal cambiamento della situazione socio politico culturale che si ebbe in Italia nel corso del duecento, attraverso significative trasformazioni che portarono alla ribalta una nuova classe politica: la borghesia. Un crescente fervore culturale ed artistico permise ad una città di secondaria importanza, Assisi, di divenire un luogo di primissimo piano caratterizzato da una fioritura artistica senza precedenti. Giotto si trovò al posto giusto nel momento giusto, (Boccaccio lo riteneva il miglior pittore del mondo capace di rivoluzionare l'arte del dipingere). PredicaGiotto seppe osservare ed interpretare l'ascesa dei borghesi e degli ordini mendicanti che influenzarono l'arte sotto ogni aspetto. L'artista, proprio per questa ragione, fu attivo soprattutto nelle chiese dei Frati Minori; in quel periodo, grazie alla potenza raggiunta dall'ordine francescano, la città venne proiettata in un ruolo di protagonismo talmente elevato da offuscare l'attività artistica di Roma;(la città eterna era ancora troppo chiusa nell'orbita del classicismo di ispirazione Bizantina). Le testimonianze pittoriche di Giotto ad Assisi, ci mostrano un autore spesso in contrasto tra le soluzioni interpretative possibili offerte dall'arte. Tuttavia l'innovazione traspare in ogni opera. Nel dipinto “Isacco respinge Esaù”, si rileva Il più antico intervento di Giotto ad Assisi, databile intorno al 1290; qui l'artista, posto di fronte ad un soggetto biblico, si attiene ancora ad un linguaggio pittorico apparentemente classico. Diverso il contenuto del “Presepio di Greccio”, vi è rappresentato il presbiterio di una chiesa in cui si svolge la sacra rappresentazione. Le parti poste in evidenza sono il santo con il bambino e gli oggetti in prospettiva (stupendi risultano il retro della croce inclinata ed il leggio snodato verso lo spettatore). Mistico e di più difficile lettura risulta il dipinto “La morte del cavaliere di Celano”. In questo affresco l'autore si distacca dall’aspro plasticismo che è caratteristico delle storie precedenti, e ricerca mediante un modellato in punta di pennello effetti di maggiore morbidezza coloristica. Con “La predica innanzi a Onorio III”, Giotto evidenzia una sua seconda fase pittorica. La perfetta resa, in prospettiva dell'architettura gotica, anticipa le famose nicchie della “Cappella degli Scrovegni”. Nei volti obesi dei prelati della corte pontificia si evidenziano novità ritrattistico-coloristiche. Ogni opera di Giotto in Assisi, fa emergere il suo inconfondibile talento, la straordinaria capacità di un artista che seppe tracciare una nuova via nella storia della pittura. Ogni dipinto, ogni affresco proietta l'osservatore verso un “incontro” con il Santo, attraverso un cammino di spiritualità. Le 28 storie giottesche parlano di creazione con racconti biblici che esaltano ed evidenziano le origini del mondo. Assisi, durante il Natale, ci offre immensi scenari di arte, arricchiti da una sensazione mistica che va oltre il contesto religioso.

Francesco Buttarelli
☏ 0765872286, 3392269205
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