Marc Chagall

Parlare di Chagall significa entrare in punta di piedi nell’animo di uno degli artisti più innovativi del novecento. L’artista, surrealista e attento osservatore percepì che vi era un altro modo di raccontare la realtà attraverso una libera associazione di immagini e paesaggi. Rimase legato alla cultura russa ma riuscì attraverso i suoi colori a far sognare intere generazioni. Le opere sulle quali ci concentreremo riguardano il ciclo degli Amanti. Fin da ragazzo Marc era solito corteggiare belle ragazze, sapeva cantare e suonare il violino; inoltre disegnava, anche se la comprensione dei suoi colori non era di facile interpretazione.
   Spesso veniva invitato in luoghi ove vi era una ragazza prossima al matrimonio; cosi l’autore dipingeva tele che mostravano le future spose attraverso un gioco di luci ed ombre attraverso un fascino del tutto nuovo. Una fanciulla di nome Thea, diventerà la sua musa tanto che diventerà in seguito inseparabile dall’autore che la chiamerà Bella. Questa fanciulla sconvolgerà l’universo emotivo ed affettivo di Chagall tanto è vero che venti anni dopo la morte della moglie egli dipingerà un autoritratto ove la donna rappresenta la sposa per eccellenza. Seguiranno alcune delle più importanti opere riguardanti appunto le nozze.
   Fondamentale risulta il Notturno ove il tema del matrimonio si coniuga con quello del sogno: in questa opera Chagall riassume il proprio universo affettivo, tingendolo di un tocco surreale. Il mondo sembra abitato da Bella che attraversa il cielo a cavallo e arriva alle proprie nozze in una città tutta rossa, mentre un candelabro ebraico (ricordo delle sue origini )rischiara la notte. Poeta e scrittore oltre che pittore, Chagall si ispirerà a Shakespeare nell’opera Sogno di una notte d’estate. Nel quadro i due protagonisti si tengono abbracciati stretti, mentre simile ad una quinta di teatro compare un albero che rappresenta la resistenza e la longevità: infonde tenerezza il volto della ragazza che risulta quasi sorpresa. Fuori da ogni schema risulta l’opera gli Innamorati In Verde, dove i protagonisti compaiono sempre in atteggiamento affettuoso ma di volta in volta collocati in un contesto cromatico diverso, ora Verde ora Blu ora Rosa.
 Negli Innamorati In Verde, i due personaggi con il loro profilo ravvicinato formano un cuore mentre il resto del dipinto è composto da triangoli. Il verde è un colore molto amato dall’artista che compone con la medesima tavolozza anche il Violinista In Verde e la Maternità In Verde. In queste opere compare una forma cubista, frutto della rielaborazione culturale dell’autore. Nell’opera le Nozze, un olio su tela del 1910, vi si rispecchia l’arte e la cultura russa nella collocazione dei personaggi e nelle scelte cromatiche. Diverso invece appare il rapporto con lo spazio che risente del soggiorno parigino dell’autore tanto da dividersi e ricomporsi in figure geometriche. I protagonisti sono al centro dell’attenzione e quindi della scena e i due sposi fanno venire alla mente le immagini delle icone russe. Tutte le spose che Chagall realizzerà nell’arco di mezzo secolo si presenteranno radiose, solari, sorprese ed elegantissime ma comunque felici ed emozionate.    
Non poteva mancare un commento Biblico sulle opere di Chagall. Per illustrare il Cantico Dei Cantici l’autore scelse il colore rosso e realizzò cinque tele oggi conservate a Nizza. L’artista illustra con forza gli scritti che la tradizione attribuisce a Re Salomone. Il dipinto canta l’amore reciproco tra un diletto e una diletta che si cercano si trovano, si perdono e si ritrovano ancora. E’ presente una forma di allegoria poetica che illustra l’amore di Dio verso gli uomini. Al tempo stesso vi è una lettura laica che considera la passione umana che lega i due giovani. In questo modo l’autore ci fa scivolare in un sogno narrandoci i sentimenti terreni che spingono la fanciulla verso il suo promesso. Infine nel dipinto Mosè Riceve Le Tavole Della Legge, l’autore mostra di essere completamente preso e affascinato dalla figura di colui che guiderà gli Ebrei alla libertà. Questo dipinto racconta l’ultimo atto del dialogo di Dio con l’uomo e riprende la narrazione dell’Esodo. Chagall ci mostra come da questo momento in poi il creatore si rivolgerà ai suoi figli attraverso angeli e profeti. Le tavole dei dieci comandamenti aprono un nuovo ciclo per il popolo ebraico, una nuova era di organizzazione sociale di cui Mosè sarà il garante. Nell’opera la sua figura centrale è illuminata da una luce bianca che ricorda Caravaggio, mentre tutti gli altri personaggi assiepati alle spalle del profeta aspettano nell’ombra, mentre sopra le loro teste volteggia la figura di Bella in abito da sposa, oramai immagine quasi Divina per l’artista. Anche in questo ciclo Chagall sembra inventare una realtà che fonde il passato con il presente, mescolando le leggi della fisica e dell’ottica e rivoluzionando anche il messaggio divino.
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