AA.VV.
Dal dagherrotipo al digitale
La fotografia e le sue tecniche
“Per noi è stato un onore, ancor prima che un dovere, poter ospitare nei nostri spazi una mostra che raccontasse la storia di uno dei mezzi della comunicazione più democratici che si conosca, la fotografia” – sottolinea Michela Magliacani, direttrice del Museo della Tecnica Elettrica di Pavia - “L’MTE fa parte del Sistema Museale dell’Università di Pavia ed è nostro compito ricercare, conservare e divulgare la storia e la cultura della tecnica elettrica. Ovvero spiegare alle persone che vengono a trovarci la nascita di un qualcosa che fa parte della quotidianità di tutti noi. Con questo spirito crediamo nell’arte e in tutte le sue espressioni per avvicinare grandi e piccoli alla conoscenza del nostro patrimonio”
“Esposte ci sono delle vere e proprie rarità, e il tutto è accompagnato da pannelli che spiegano i differenti procedimenti, dal dagherrotipo, che realizzava fotografie che non potevano essere duplicate (si dovrà aspettare il 1841 con l’invenzione dei negativi da parte dell’inglese William Henry Fox Talbot), alle stampe al chiaro di luna. È un percorso completo e affascinante, precisa Roberto Mutti, curatore della mostra e altresì direttore artistico di Pavia Foto Festival – “Bisogna comprendere che quello che per noi è naturale e che facciamo tutti i giorni con i nostri smartphon, una volta richiedeva di attrezzature ingombranti e tempi di posa e sviluppo lunghissimi. Oggi si ottengono risultati eccezionali, ma senza i passaggi che vengono raccontati in mostra non esisterebbe la moderna fotografia, senza dimenticarci di veri e propri miti come la Polaroid, che grazie alla possibilità di realizzare fotografie istantanee ha in qualche modo anticipato l’era digitale”
In mostra al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia compaiono anche opere di autori contemporanei (Beniamino Terraneo con i suoi dagherrotipi, Stefania Ricci con le cianotipie, Paolo Marcolongo con clichè verre e kyrlian, Federico Patrocinio con la fotografia stenopeica, Beppe Bolchi con il distacco polaroid in bottiglia, Roberto Montanari con la gomma bicromatata, Dino Silingardi con le stampe al platino e al carbone, Erminio Annunzi con la stampa ad annerimento) che si dedicano a queste antiche e talvolta più recenti tecniche con risultati sorprendenti. Ma anche all'evoluzione contemporanea è dedicato molto spazio, perché il passaggio dalla “camera oscura” (in mostra esempi di comparazione fra stampe su carta baritata e politenata) alla “camera chiara” ha portato a una varietà di soluzioni che vanno dalla stampa lambda a quella ai pigmenti di carbone, dalla fine art alla stampa su materiali diversi come il propilene, il metallo, il plexiglass.
Organizzata da photoShowall, la prima edizione di Pavia Foto Festival, vuole favorire la “contaminazione” tra progetti artistici, spazi espositivi e visitatori, propone sino 30 giugno 2019 un calendario di 15 differenti mostre in 14 spazi pubblici e privati, tra Pavia, Milano e Voghera.
La mostra “AA.VV. Dal dagherrotipo al digitale. La fotografia e le sue tecniche” è visitabile lunedì, mercoledì e domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00.
Percorso “Energia”. Il tema dell’energia declinato secondo differenti esigenze per differenti livelli scolastici. Dai processi di trasformazione che portano ad ottenere energia elettrica alle moderne tecniche di trasformazione e distribuzione dell’energia stessa.
Percorso “Storico”. Grazie alla collezione museale in esposizione, gli alunni, partendo dall’ambra, viaggeranno attraverso la storia della tecnica elettrica, conoscendo persone, fatti ed invenzioni, sino ad arrivare a quelle tecnologie che oggi rappresentano ancora solo un’ipotesi.
Percorso “Comunicazione”. La storia delle comunicazioni moderne: dal telegrafo di Morse a Internet e le diverse interpretazioni del concetto di “informazione”.
Percorso “Tecnologia”. Che cos’è la Tecnologia? Come e perché si diffonde?
Per cercare di rispondere a queste domande, viene in aiuto la cosiddetta Guerra delle Correnti (elettriche), una delle più accese competizioni economiche di mercato del XIX secolo, per il controllo dell'allora crescente mercato mondiale dell'energia elettrica. I percorsi didattici sono modulabili in relazione alle richieste dei docenti accompagnatori e offrono spunti di approfondimento che il dr. Francesco Pietra, curatore del Museo della Tecnica Eettrica, è disponibile a offrire attraverso cicli seminariali organizzati in loco su specifica richiesta.
La fotografia e le sue tecniche
A 180 anni dalla sua nascita, il futuro della Fotografia non sembra conoscere confini. L’invenzione che ha cambiato radicalmente la vita delle persone, a ogni latitudine, è sempre stata frutto di emozioni, ricerche, innovazioni infinite che si susseguono una dietro l’altra, passando da arte riservata a pochi a mezzo di comunicazione universale. La fotografia si basa su due grandi principi, quello estetico-creativo e quello tecnologico, ma se la sua storia si è giustamente identificata con quella dei gran- di autori che l’hanno realizzata, meno attenzione è stata riservata alla straordinaria evoluzione delle sue tecniche.
È dunque nell’ottica di raccontare proprio le tecniche che hanno segnato la crescita della fotografia che il Museo della Tecnica Elettrica (MTE) di Pavia presenta sino al 30 giugno la mostra “AA.VV. Dal dagherrotipo al digitale. La fotografia e le sue tecniche”.“Per noi è stato un onore, ancor prima che un dovere, poter ospitare nei nostri spazi una mostra che raccontasse la storia di uno dei mezzi della comunicazione più democratici che si conosca, la fotografia” – sottolinea Michela Magliacani, direttrice del Museo della Tecnica Elettrica di Pavia - “L’MTE fa parte del Sistema Museale dell’Università di Pavia ed è nostro compito ricercare, conservare e divulgare la storia e la cultura della tecnica elettrica. Ovvero spiegare alle persone che vengono a trovarci la nascita di un qualcosa che fa parte della quotidianità di tutti noi. Con questo spirito crediamo nell’arte e in tutte le sue espressioni per avvicinare grandi e piccoli alla conoscenza del nostro patrimonio”
La mostra, inserita nella programmazione della prima edizione di Pavia Foto Festival e curata da Roberto Mutti, espone in apposite teche pezzi originali antichi raramente visti da vicino (dagherrotipi, ambrotipi, ferrotipie, carte de visite, calotipi, carte salate, autochrome, stampe "al chiaro di luna"), pellicole, diapositive e immagini analogiche di un recente passato, fotografie digitali contemporanee.
Tutte le storie hanno un inizio, e quella della fotografia moderna la si può far risalire al 9 luglio del 1839 con il pittore e scenografo teatrale francese Louis Jacque Mandè Daguerre che dava vita al procedimento fotografico conosciuto come “dagherrotipo”: una lastra ricoperta d’argento che, esposta ai vapori dello iodio, messa in camera oscura e posizionata davanti al soggetto da riprendere, dopo una posa lunga e un lavaggio in sale marino e mercurio, svelava un’immagine speculare del soggetto fotografato.“Esposte ci sono delle vere e proprie rarità, e il tutto è accompagnato da pannelli che spiegano i differenti procedimenti, dal dagherrotipo, che realizzava fotografie che non potevano essere duplicate (si dovrà aspettare il 1841 con l’invenzione dei negativi da parte dell’inglese William Henry Fox Talbot), alle stampe al chiaro di luna. È un percorso completo e affascinante, precisa Roberto Mutti, curatore della mostra e altresì direttore artistico di Pavia Foto Festival – “Bisogna comprendere che quello che per noi è naturale e che facciamo tutti i giorni con i nostri smartphon, una volta richiedeva di attrezzature ingombranti e tempi di posa e sviluppo lunghissimi. Oggi si ottengono risultati eccezionali, ma senza i passaggi che vengono raccontati in mostra non esisterebbe la moderna fotografia, senza dimenticarci di veri e propri miti come la Polaroid, che grazie alla possibilità di realizzare fotografie istantanee ha in qualche modo anticipato l’era digitale”
In mostra al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia compaiono anche opere di autori contemporanei (Beniamino Terraneo con i suoi dagherrotipi, Stefania Ricci con le cianotipie, Paolo Marcolongo con clichè verre e kyrlian, Federico Patrocinio con la fotografia stenopeica, Beppe Bolchi con il distacco polaroid in bottiglia, Roberto Montanari con la gomma bicromatata, Dino Silingardi con le stampe al platino e al carbone, Erminio Annunzi con la stampa ad annerimento) che si dedicano a queste antiche e talvolta più recenti tecniche con risultati sorprendenti. Ma anche all'evoluzione contemporanea è dedicato molto spazio, perché il passaggio dalla “camera oscura” (in mostra esempi di comparazione fra stampe su carta baritata e politenata) alla “camera chiara” ha portato a una varietà di soluzioni che vanno dalla stampa lambda a quella ai pigmenti di carbone, dalla fine art alla stampa su materiali diversi come il propilene, il metallo, il plexiglass.
Organizzata da photoShowall, la prima edizione di Pavia Foto Festival, vuole favorire la “contaminazione” tra progetti artistici, spazi espositivi e visitatori, propone sino 30 giugno 2019 un calendario di 15 differenti mostre in 14 spazi pubblici e privati, tra Pavia, Milano e Voghera.
La mostra “AA.VV. Dal dagherrotipo al digitale. La fotografia e le sue tecniche” è visitabile lunedì, mercoledì e domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00.
Il Museo della Tecnica Elettrica di Pavia (MTE), istituito nel 2007, è oggi diretto da Michela Magliacani, Professore Associato di Economia Aziendale (Università di Pavia).
Importante punto di riferimento per il territorio, il museo ha l'obiettivo di preservare, promuovere e valorizzare il patrimonio culturale della tecnica elettrica ed i suoi elementi materiali e immateriali. Rispetto a tali finalità, il Museo della Tecnica Elettrica di Pavia propone un’offerta educativa permanente che si sviluppa in quattro percorsi didattici rivolti ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, di primo e secondo grado.Percorso “Energia”. Il tema dell’energia declinato secondo differenti esigenze per differenti livelli scolastici. Dai processi di trasformazione che portano ad ottenere energia elettrica alle moderne tecniche di trasformazione e distribuzione dell’energia stessa.
Percorso “Storico”. Grazie alla collezione museale in esposizione, gli alunni, partendo dall’ambra, viaggeranno attraverso la storia della tecnica elettrica, conoscendo persone, fatti ed invenzioni, sino ad arrivare a quelle tecnologie che oggi rappresentano ancora solo un’ipotesi.
Percorso “Comunicazione”. La storia delle comunicazioni moderne: dal telegrafo di Morse a Internet e le diverse interpretazioni del concetto di “informazione”.
Percorso “Tecnologia”. Che cos’è la Tecnologia? Come e perché si diffonde?
Per cercare di rispondere a queste domande, viene in aiuto la cosiddetta Guerra delle Correnti (elettriche), una delle più accese competizioni economiche di mercato del XIX secolo, per il controllo dell'allora crescente mercato mondiale dell'energia elettrica. I percorsi didattici sono modulabili in relazione alle richieste dei docenti accompagnatori e offrono spunti di approfondimento che il dr. Francesco Pietra, curatore del Museo della Tecnica Eettrica, è disponibile a offrire attraverso cicli seminariali organizzati in loco su specifica richiesta.