Berthe Morisot - Pittrice impressionista

GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
16 ottobre 2024 – 9 marzo 2025
“Berthe Morisot è francese per signorilità, eleganza, allegria e spensieratezza; ha una predilezione per la pittura allegra e turbolenta; sminuzza sulla sua tavolozza petali di fiori per poi disporli sulla tela in pennellate spiritose, soffiate, buttate giù un po’ a caso, che si armonizzano, si combinano e finiscono col produrre un qualcosa di raffinato, intenso e affascinante”
(Charles Ephrussi sulla “Gazette des Beaux-Arts” del 1° maggio 1880)

di Silvana Gatti


4 Berthe Morisot Donna con ventaglio Al ballo
Per i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo, la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta la mostra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”, che celebra la storia e il percorso artistico dell’unica donna tra i fondatori del movimento impressionista. L’esposizione è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, a cura di Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin, con il sostegno del Musée Marmottan Monet di Parigi che detiene la più grande raccolta di opere di Berthe Morisot, da cui provengono importanti dipinti, e realizzata grazie allo sponsor BPER Banca.

La mostra documenta il legame di Morisot con gli ideali del movimento, documentando il suo linguaggio capace di cogliere l’attimo fuggente raffigurando gli elementi della natura e i personaggi del suo tempo. L’allestimento della mostra accoglie anche un display, realizzato da Stefano Arienti, noto artista italiano, inserito all’interno di un progetto concepito da Chiara Bertola, Direttrice della GAM - Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, intitolato l’Intruso. In dialogo con le opere di Morisot, il contributo di Arienti si snoda lungo tutto il percorso espositivo, creando un ponte immaginario tra passato e presente in grado di trasportare i visitatore nell’atmosfera descritta dalle opere di Berthe Morisot.
“Tutta la sua opera è immersa nella luce, nell’azzurro, nel sole.” È con questa frase che lo scrittore e critico d’arte Camille Mauclair descrive nel 1904 la produzione di Berthe Morisot.
Berthe Morisot (Bourges 1841 - Parigi 1895) è nata in una famiglia agiata: era la pronipote di Fragonard e la sua casa era frequentata da artisti e scrittori. Il suo amore per l’arte è stato favorito quindi dalla famiglia, nonostante la società dell’epoca non era disposta ad aprire ad una donna le porte della professione artistica. I maestri non le mancavano, basti nominare Camille Corot, ma Berthe è stata colpita soprattutto da Manet, ricambiata. In breve è diventata una protagonista delle attività del gruppo impressionista. Ammirata e rispettata ha realizzato opere dai colori leggeri e luminosi, dal tratto deciso, che solo i pregiudizi sociali del tempo hanno cercato di relegare a un contesto “femminile” e domestico. Nel 1868 diventa una delle modelle preferite di Édouard Manet, che la immortala nel celebre dipinto “Il Balcone”, oggi nella collezione del Musée d’Orsay. Nel 1874 sposa Eugène Manet, fratello minore del noto pittore, e partecipa alla prima esposizione degli impressionisti nello studio del fotografo Nadar. Presente a sette delle otto mostre del gruppo impressionista, Morisot dedica la sua vita alla pittura, usando svariate tecniche con una resa stilistica immediata e brillante.
                                MMT 80688                                Eugene Manet (1833-92) with his daughter at Bougival, c.1881 (oil on canvas)                                Morisot, Berthe (1841-95)                                MUSEE MARMOTTAN MONET, PARIS, ,Questa mostra annovera molti capolavori dell’artista, documentandone il percorso. Articolata in sezioni tematiche, la mostra inizia con un nucleo di opere legate alla sfera familiare di Morisot e, attraverso dipinti, pastelli, disegni e incisioni, accompagna i visitatori alla scoperta di eleganti ritratti di donne colte nello scintillio della vita pubblica, nell’intimità di quella privata e in ariose scene “en plein air”.
“Magicienne” dell’impressionismo, come l’ha definita Stéphane Mallarmé nella prefazione alla sua prima mostra postuma del 1896, Berthe Morisot immortala nelle sue opere istanti fugaci e intensi. La prima sezione della mostra, dedicata alla sfera familiare della pittrice, si apre con L’Autoritratto datato 1885 e proveniente dalla collezione del Musée Marmottan Monet di Parigi. L’artista, con pennellate veloci e briose, si raffigura con tavolozza e pennello in mano, all’apice della sua carriera. L’artista divide la sua vita tra arte e famiglia, come documentano i dipinti dedicati al marito Eugène Manet e alla figlia Julie, nata nel 1878. Mentre nei primi anni del suo percorso artistico ritrae principalmente i personaggi della famiglia d’origine come la madre e le sorelle Edma e Yves, dopo il matrimonio dedica prevalentemente i suoi dipinti a Eugène e Julie, da lei definita “una Manet fino alla punta delle unghie”. In Eugène Manet all’Isola di Wight lo sposo è immortalato, durante il viaggio di nozze inglese del 1875, mentre si trova in contemplazione davanti a una finestra, attraverso la quale si intravedono due figure femminili. In Eugène Manet e sua figlia nel giardino di Bougival padre e figlia sono raffigurati in una scena che denota l’affetto paterno verso la sua bambina.
Rimasta vedova il 13 aprile 1892, Berthe si lega ancora di più alla figlia Julie, come si evince da opere quali l’Autoritratto con la figlia davanti a una finestra. Il legame di Berthe Morisot con gli artisti impressionisti è documentato dal ritratto a puntasecca realizzato dall’amico e collega Pierre-Auguste Renoir, in cui è raffigurato il volto della pittrice di profilo nell’ultimo periodo della sua vita. Sarà Renoir, pochi anni dopo, nel 1896, insieme a Claude Monet, Edgar Degas, Stéphane Mallarmé e la figlia Julie, ad occuparsi dell’organizzazione della prima esposizione postuma dedicata a Berthe Morisot presso la galleria parigina del mercante Durand-Ruel.
                                                        MMT 169053                                                        Shepherdess Resting, 1891 (oil on canvas)                                                        Morisot, Berthe (1841-95)                                                        MUSEE MARMOTTAN MONET, PARIS, ,La mostra prosegue con la sezione dedicata ai ritratti femminili nella sfera intima e nella sfera sociale. Donna con ventaglio (Al ballo), del 1875, in cui è raffigurato un bel volto lambito da un grande ventaglio, appartiene alla serie di ritratti di ragazze in abiti da ballo, ed evoca atmosfere settecentesche, alla Watteau, artista a cui Berthe viene spesso associata dalla critica, specie a partire dagli anni Ottanta. Una modella posa per Berthe Morisot, nel suo appartamento in Avenue d'Eylau, riconoscibile grazie alle piante rigogliose dipinte sullo sfondo. L'artista si impegna nella resa dell'abito, dei tessuti, cercando di renderne la tattilità, e degli accessori. Raffinata ed elegante, la donna indossa un abito di seta azzurro con decorazioni floreali e increspature nello scollo a barca, che scopre le spalle, e un variopinto ventaglio che tiene in modo aggraziato. Lo sguardo è rivolto a ciò che accade davanti a lei nella sala da ballo, in un atteggiamento misto di emozioni che vanno dalla timida seduzione alla serietà con cui osserva la scena alla sua destra. Lo chiffon del corpetto, i guanti e il ventaglio per lo più bianchi contrastano con la chioma, lo sguardo e alcuni fiori scuri. Pennellate di giallo, rosso, blu e verde ravvivano il quadro. I colori tenui, delicati e quasi spenti sono quelli tipici del suo stile, stesi con le veloci e decise pennellate tipiche dell'Impressionismo. Accanto all’eleganza mondana di modelle in abiti da ballo, sono qui esposti anche ritratti di figure femminili dedicate al lavoro, come Pasie mentre cuce nel giardino, o in momenti di riposo, come Ragazza sdraiata del Musée FAMM di Mougins.
Le puntesecche Giovane nuda, vista di spalle e Giovane donna sdraiata sono straordinari esempi grafici di nudo femminile, un soggetto poco trattato da Morisot ma sempre reso con estrema delicatezza. La rassegna prosegue con opere che trattano la tematica centrale della poetica impressionista, le scene realizzate en plein air, utilizzate da Berthe Morisot per studiare il cromatismo e gli effetti della luce nelle varie ore del giorno. Accanto ad ariosi paesaggi di località francesi come Paesaggio a Gennevilliers e Corso d’acqua nel Bois de Boulogne, questa sezione annovera anche vivaci marine come Il porto di Nice e Il porto di Gorey, accanto a giardini dal taglio audace e moderno come Il giardino di Bougival. In quest’ultimo dipinto, capolavoro proveniente dal Musée Marmottan Monet di Parigi, è evidente il linguaggio deciso dell’artista, che rende l’impressione del momento attraverso rapide pennellate di verde su cui spicca un turbinio floreale reso da abili tocchi di rosso.
Nel Porto di Gorey, realizzato durante un soggiorno a Jersey nel 1886, Morisot inquadra la scena da un punto di vista sopraelevato. Gli aloe, Cimiez viene realizzato a Nizza nel quartiere di Cimiez, dove Berthe affitta Villa Ratti a partire dall’autunno 1888. La natura rigogliosa e vitale di questa località è di grande ispirazione per la pittrice, che scrive alla sorella Edma: “Questo paese è delizioso; lavoro, faccio degli aloe, degli aranci, degli ulivi, infine tutta una vegetazione esotica difficile da disegnare. [...] Ho lavorato più che ho potuto; forse il risultato vi sembrerà molto scarno... vorrei riuscire in qualche modo a rendere le affascinanti impressioni che questa vegetazione mi trasmette”.
Molto interessate la sezione successiva, in cui le figure soprattutto femminili vengono raffigurate in un contesto verde e rigoglioso che crea quasi un unicum tra i corpi delle donne ritratte e l’ambiente che le circonda, come in Pastorella sdraiata, in Pastorella nuda sdraiata e in Giovane donna e bambina nell’isola. In Pastorella sdraiata il fruitore può cogliere con lo sguardo la serenità di un momento di sosta nella quiete campestre, mentre la ragazza sdraiata sembra dialogare con uno dei suoi animali portati al pascolo. Un connubio perfetto tra donna e mondo animale, immersi entrambi nella natura multicolore. La modella Gabrielle Dufou, ritratta nella Ciotola del latte, è raffigurata dalla pittrice mentre porta una ciotola di latte in un giardino. Il suo abito verde e azzurro sembra un tutt’uno col prato che la circonda, lasciando che siano soprattutto il viso della donna e la ciotola nelle sue mani a emergere dallo sfondo.
Accanto alle opere della pittrice, una tela del cognato e collega Édoaurd Manet, Giovane donna tra i fiori del Musée des Beaux-Arts di Lione, documenta la vicinanza dell’artista negli anni Settanta allo stile impressionista e alla produzione di Morisot.
MMT18907 The Cherry Picker (oil on canvas) by Morisot, Berthe (1841-95); 154x84 cm; Musee Marmottan Monet, Paris, France; Giraudon; French,  out of copyrightIl ciliegio del Musée Marmottan Monet di Parigi, bellissimo dipinto si grandi dimensioni, chiude la sezione. Morisot ne inizia l’esecuzione durante l’estate del 1891 alla maison Bloitière di Mézy e la conclude nell’inverno del 1892-93 nell’appartamento parigino di Rue Weber. Opera meditata, Il ciliegio è un’opera tra le più rifinite di Morisot nell’ambito dei grandi formati decorativi, come documentano le numerose prove che l’hanno preceduta, realizzate con tecniche diverse, e le tre versioni finali a olio.
La mostra prosegue con le opere su carta del Musée Marmottan Monet, a cui la pittrice si dedica nel corso di tutta la carriera. Acquerelli, pastelli e disegni non sono creazioni isolate dal resto della sua opera ed il loro studio documenta il suo metodo di lavoro e l’evoluzione del suo stile negli anni.
Se le sperimentazioni nel disegno iniziano per Morisot già negli anni Sessanta, quando ha come insegnante Geoffroy-Alphonse Chocarne, l’approfondimento della tecnica dell’acquerello si intensifica a partire dai primi anni Settanta. Joseph Guichard, secondo maestro di Morisot, critica la produzione dell’allieva, evidenziando il suo trattare senza distinzioni l’olio, l’acquerello e il pastello. La pittrice crea infatti un’atmosfera fresca e vibrante in tutta la sua produzione anche grazie all’applicazione, nei dipinti, di un tocco leggero solitamente riservato agli acquerelli. Il metodo criticato da Guichard è invece un tratto distintivo di Berthe Morisot, sempre alla ricerca di una resa immediata della realtà attraverso approcci tecnici nuovi. Lei stessa scrive nei suoi diari: “Questa eterna distinzione del disegno e del colore è puerile, poiché il colore non è che un’espressione della forma”.
Stefano Arienti è l’artista “intruso” invitato a curare, in dialogo con Chiara Bertola, il display della mostra dedicata a Berthe Morisot. Durante la sua carriera ha esplorato e reinterpretato i valori luministici e tattili della pittura impressionista in modo del tutto personale. L’intervento di Stefano Arienti si integra negli ambienti della mostra di Berthe Morisot evocando l’atmosfera domestica e le ambientazioni naturalistiche tipiche degli impressionisti. Arienti affronta l’arte con un approccio diretto e intuitivo, sviluppando nuove modalità di manipolazione della materia e dell’immagine. Il suo lavoro si concentra sui valori tattili della pittura, intervenendo su figure dipinte o fotografate, “implementandole” o “aumentandole” con materiali come plastilina, pongo e puzzle. Aggiungendo materia all’immagine, Arienti la trasforma, rendendola più tangibile, vibrante e viva. Arienti ha rivestito le pareti con carte da parati e nastri d'organza a righe o fiori, tipici dell'epoca, introducendo dettagli d'arredo come un pianoforte, un attaccapanni e una bacheca con la frutta di Francesco Garnier Valletti proveniente dal Museo della Frutta di Torino. I suoi “quadri di pongo” esposti in questa rassegna amplificano lo stile di Morisot, aggiungendo una dimensione materiale e inaspettata alla pittura impressionista. Un tappeto trompe-l’oeil nella stanza del giardino d'inverno, infine, illumina l'ambiente, ricreando lo spazio ideale della pittura en plein air.