Consigli di lettura - Argo

Poesie di Massimiliano Bianchi.
 A cura di Marilena Spataro.
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Argo (2020, Oédipus Edizioni), è il secondo di tre volume di poesie, Odysseus prima, Euriclea, in uscita, del poeta veronese Massimiliano Bianchi: una saga poetica che scava nelle profondità del concetto del viaggio, che si intreccia con la prospettiva di un ritorno circolare all’essenza prima. Attraverso un lineare e toccante linguaggio, Massimiliano Bianchi, con questa raccolta poetica, esplora la navigazione umana, riflettendo sul viaggio non solo come percorso fisico, ma come itinerario dell’anima. Argo, così come gli altri due volumi, è impreziosito dalle illustrazioni pittoriche dell’artista Giuseppe Rizzo Schettino.
Nella prefazione Enrico Terrinoni (traduttore di Joyce e altri autori di lingua inglese) scrive: “è stato detto spesso che la poesia, che la letteratura è un viaggio, e questa raccolta, come la precedente di Bianchi, ci insegna che il viaggio è sempre un moto circolare. Viaggiare è un rifugio materno, un ritorno all’origine, al punto da cui siamo venuti al mondo, ma un’origine mutata per via delle leggi che regolano l’universo.” L’idea di viaggio come ritorno all’origine è alla base di Argo e risuona con il desiderio di esplorare la letteratura come una costante ricerca di significato. Il concetto di una origine mutevole porta a riflettere sulla fluidità della conoscenza e delle prospettive, rivelando come ogni esperienza e ogni viaggio nella letteratura possano ridefinire e arricchire la nostra comprensione di ciò che è fondamentale. La trama poetica si dispiega seguendo i passi di un’odissea personale, geografica e interiore, che ha inizio con Odysseus (2018, Oédipus Edizioni), passando per Inghilterra, Francia e Irlanda, terre esuli, verso Itaca, e prosegue con Argo, per concludersi con l’ultimo volume della trilogia Viaggio poetico, Euriclea (in uscita nel 2024, Terra d’Ulivi Edizioni). Viaggio, amore, mancanza, perdita, metempsicosi e ritorno emergono come nodi tematici, intrecciati in una complessa rete neuronale di emozioni, sospese tra memorie e speranza. Argo parla di un nuovo approdo nella propria terra, di una battaglia inaspettata, e di una potenziale nuova ripartenza intrisa di speranza e ricerca di pace.
François Nédel Atèrre (poeta) nella sua postfazione cattura l’essenza più profonda di Argo, sottolineando che il viaggio autentico si svolge nel nostro mondo interiore, poiché l’uomo stesso muta nel corso del proprio percorso e non può ricongiungersi esattamente con il punto di partenza originario: “C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.” Argo non solo offre parole che dipingono vivide immagini, ma racconta silenziosamente una storia attraverso l’intricata coreografia di immagini e parole. Le straordinarie ed originali illustrazioni pittoriche di Giuseppe Rizzo Schettino, ispirate dai versi dell’opera, sono parte sonante e integrale e plasmano il ritmo e l’atmosfera del testo in modo tangibile e coinvolgente.
Odysseus e Argo verranno ristampate in seconda edizione da Terra d’Ulivi Edizioni. 
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Nota biografica

Massimiliano Bianchi nasce a Roma il 2 ottobre 1974 e vive in diverse città italiane, tra le quali Cosenza, Reggio Calabria e Napoli, per poi fermarsi, all’età di 12 anni, a Verona. Dopo gli studi in Italia consegue il titolo di PhD in neuropsicofarmacologia presso l’Università di Nottingham, in Inghilterra. Massimiliano si afferma nel campo delle neuroscienze lavorando per l’industria farmaceutica: prima a Verona, Londra e Parigi, per poi stabilirsi, infine, a Dublino, dove, a giugno 2019, fonda il centro privato di ricerca e sviluppo “Ulysses Neuroscience Limited”. Proprio nella capitale irlandese approfondisce lo studio dei capolavori di James Joyce (in particolare dell’Ulisse e del Finnegans Wake). Scienziato di professione e poeta nel tempo libero, nelle sue poesie Massimiliano rivisita, in chiave psicologica ed introspettiva, i temi della letteratura classica, della mente umana, dei traumi esistenziali, nonché il rapporto con l’ego, il viaggio, la spiritualità e l’incontro con la natura.

Canto XLVIII
Penelope (Epilogo)

Non ti ho mai nominata
Tra i versi
Del viaggio
Forse
Non ti ho mai cercata

Sul campo di battaglia
Tra anime confuse
E sangue a fluire
Dalle
Ferite della mente

Non ti ho mai ammirata
Nei cieli delle città
Offuscati
Dalle luci umane
invisibile la settima stella

Per questo
Non ti ho mai trovata
In isole e fiumi
Che rinascono
Fusi nei setti mari

Ho battito più lento
Nell’agitare le ali
Ma ho battito
Riposo esausto
Quasi in penombra
Riprendo Itaca

Accoglierò l’Olimpo
Sopra i tetti di Dublino
Traslocherò bellezza
Costruirò colonne
Ametista e acquamarina
Divini mortali
Saremo
Il re ribelle e la sua regina

Ti nominerò
Ti cercherò
Ti ammirerò
Ti troverò

Ha dimenticato
Il padre del ciclope
Non ha più truppe
È sconfitto Belfagor

Circe, Calipso, Melanto
Legato a resistere
Alle melodie delle Sirene
Non è più tempo
Adesso
Farò nostri
I canti di Eirene

Diventeremo
Una sola stagione
Sarò pronto
Capace ad udire
La tua invocazione

Pace
Sarà linfa
Nelle membra
Nei pensieri
Nella vita nova
Dell’età matura

Pace
Penelope