Grandi Mostre: "Dante. La visione dell'arte"

Musei San Domenico di Forlì. Dall' 1 Aprile all'11 Luglio 2021.
di Marilena Spataro.
Dante. La visione dell’arte si annuncia uno degli eventi espositivi più importanti di questo 2021, anno delle celebrazioni per il 700esimo della morte di Dante Alighieri.
********: Salutation of Beatrice, 1880-1882. Found in the collection of the Toledo Museum of Art, Toledo, Ohio. Artist: Rossetti, Dante Gabriel (1828-1882) ******** ******** *** Permission for usage must be provided in writing from Scala.mostre3

La mostra, che si terrà ai Musei San Domenico di Forlì, dall'1 Aprile all’11 Luglio, è organizzata in partnership dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, nell'ambito delle iniziative dantesche promosse dal Mibcact, e nasce da un'idea di Gianfranco Brunelli, direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e di Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi. L’esposizione, che vede come curatori Antonio Paolucci e Fernando Mazzocca, coadiuvati da un prestigioso comitato scientifico, racconta a 360 gradi la figura del Sommo poeta presentandosi come un viaggio esclusivo nella storia dell’arte tra Medioevo ed età contemporanea, con circa trecento capolavori selezionati dal Duecento al Nove- cento. Si andrà, così, da Giotto, a Filippino Lippi, da Lorenzo Lotto a Michelangelo e Tintoretto, fino ad arrivare a Boccioni, Casorati e tanti altri maestri del secolo scorso. La scelta di Forlì come scenario dell’esposizione fa parte di una strategia volta a valorizzazione un luogo e un territorio che sono un ponte naturale tra Toscana ed Emilia-Romagna, ma anche, e soprattutto, perchè Forlì è città dantesca. Qui Dante trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città. E qui fece ritorno, seppure occasionalmente, in seguito.
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La mostra indaga per la prima volta, nel periodo che va dal ‘200 al ‘900, l’intimo rapporto tra Dante e l’arte, che viene interamente analizzato e ricostruito, presentando gli artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria di Dante, delle sue opere ed in particolare della Divina Commedia, o che hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche, o ancora che hanno tratto da lui episodi o personaggi singoli, sganciandoli dall’intera vicenda e facendoli vivere di vita propria.
Sono circa cinquanta, tra dipinti, sculture e disegni, le opere che le Gallerie degli Uffizi, coorganizzatrici del grande evento espositivo, hanno messo a disposizione di “Dante. La visione dell’arte”. Tra queste, un corpus di disegni a tema di Michelangelo e di Zuccari. I celebri ritratti del Poeta di Andrea del Castagno e di Cristofano dell’Altissimo. E poi l’Ottocento con Nicola Monti, Pio Fedi, Giuseppe Sabatelli, Raffaello Sorbi e il capolavoro di Vogel von Volgestein, Episodi della Divina Commedia.
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Non solo gli Uffizi, però, hanno aperto i loro ‘scrigni danteschi’ per la mostra, prestiti arrivano dall’Ermitage di San Pietroburgo, dalla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia, dalla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Museum of Art di Toledo, Musée des Beaux-Art di Nancy, di Tours, di Anger; e poi dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Galleria Borghese, dai Musei Vaticani, dal Museo di Capodimonte e da innumerevoli musei italiani e stranieri.
Con questa esposizione il visitatore sarà magistralmente condotto alla scoperta della crescente leggenda di Dante attraverso i secoli. La prima fortuna critica del Poeta sarà mostrata attraverso le prime edizioni della Commedia e alcuni dei più importanti Codici miniati del XIV e XV secolo. Apposite sezioni saranno dedicate alla sua fama nella stagione rinascimentale, alla riscoperta neoclassica e preromantica del suo genio, alle interpretazioni romantiche e Novecentesche della sua opera ed eredità; capitoli a parte verranno dedicati all’ampia e fortunata ritrattistica dedicata all’Alighieri nella storia dell’arte, al tema del rapporto tra Dante e la cultura classica, alla figura di Beatrice, che il Poeta eleva ad emblema del rinnovamento dell’arte e delle sue stesse positive passioni.
Protagonisti della mostra saranno anche le molteplici raffigurazioni che alcuni tra i più grandi artisti hanno offerto nel corso della storia della narrazione dantesca del Giudizio universale, dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Il percorso si concluderà con capolavori ispirati, nella loro composizione, al XXXIII canto del Paradiso.
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Altro aspetto da sottolineare di questa ricca esposizione è che con essa, in un momento tanto difficile per l’ intera umanità come quello che stiamo vivendo, si desidera proporre un simbolo di riscatto e di rinascita, ciò non solo per il nostro Paese, ma per il mondo intero; un aspetto simbolico con cui valorizzare lo spirito di cultura e di civiltà, oltre che artistico, e che sono elementi fondanti della mostra stessa.
Sottolinea al riguardo il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “In questo periodo, è importante ritrovare in Dante non solo un simbolo di unità nazionale, ma anche un conforto spirituale e un riferimento culturale comune. La mostra sarà un’occasione per ripensare al padre della lingua italiana e offrirà materia per riflettere sull’importanza che l’opera dantesca – i suoi versi, i personaggi e gli eventi da lui narrati – riveste ancora nei nostri tempi”.
Per il direttore delle Grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Gianfranco Brunelli é possibile affermare che “se c’è un’esposizione davvero completa e davvero nazionale, nell’anno centenario di Dante, quella forlivese si iscrive ad esserlo. Non solo la Commedia viene ricondotta lungo i rispecchiamenti che l’arte ne ha tratto, ma tutto Dante. Un viaggio dell’arte e un viaggio nell’arte che ci consente di rivedere Dante, il suo tempo e il nostro”.