L’arte croata del XX secolo


Il famoso pittore della Secessione croata Vlaho Bukovac /1855-1922/ ha lasciato ai posteri circa 400 ritratti e 150 quadri, dipinti con un realismo stupefacente. Il quadro dove è immortalata la copia dei coniugi che prendono il caffè, nel giardino d’inverno, dimostra il suo talento pittorico e il senso acuto dell’osservazione. La vita drammatica di Zoran Mušić /1909-2005/ si rispecchia nelle scene struggenti, spesso dedicate alla sua infanzia come “I due ragazzini seduti”. Segnato dall’esperienza traumatica della deportazione a Dachau, nel 1944, l’artista è legato indissolubilmente ai ricordi, del suo vissuto. Altro tema prediletto sono i paesaggi poetici, con scarso uso dei colori.
Krsto Hegedušić/1901-1975/

Il pittore, scenografo e grafico, fissa nei dipinti le sue impressioni trasformando la realtà. “Il giardino mediterraneo” creato per Peter Infeld, testimonia la loro amicizia che

Le vecchie foto d’epoca sono la fonte dell’ispirazione e un omaggio singolare del pittore, allo scorrere del tempo. Nelle opere di Oton Gliha /1914-1999/ spesso il motivo ricorrente sono i campi coltivati in Dalmazia, recintati con le pietre. L’artista guarda dall’alto, trasformando i campi in forme astratte, geometriche. Peter Infeld le ha paragonate “alla tela del ragno, che copre tutta l’isola”, mentre si può trovare anche una somiglianza con l’alfabeto croato “il glagolittico” in uso comune dal IX al XIX secolo, in Croazia.
La Mostra con le sue preziose opere ha offerto la possibilità di ammirare un vero tesoro nascosto nella verde isola di Krk, ancora tutto da scoprire dai veri amanti dell’arte.