ROMA d’Arte EXPO... BUONA LA PRIMA !
di Giorgio Barassi



Partner della manifestazione la nota casa vinicola Casale del Giglio che ha deliziato gli invitati con una degustazione di prestigiosi vini laziali.

Di certo, a porte chiuse ed a caldo, gli organizzatori si sono proposti di cambiare le date della riuscita manifestazione, perché la Capitale merita una attenzione maggiore ed internazionale magari in periodi dell’anno in cui la città è già meta del turismo dai numeri alti: si pensa a primavera, per esempio o a fine settembre.
Inserita nel contesto di “Novembre in arte”, la rassegna dedicata al contemporaneo ha comunque visto una buona qualità di opere esposte, con alcune eccellenze e autentiche rarità portate dai galleristi ed operatori del settore come si fa nelle grandi occasioni. Ampio lo spazio dedicato ai nuovi talenti, che spesso cono compressi in angoli ridotti delle manifestazioni fieristiche. Giovani pittori e performer hanno visto i loro lavori esposti nel grande spazio del padiglione dedicato e possono dire di aver avuto buoni riscontri. Si conferma la tendenza di mercato all’ opera da investimento, e i grossi nomi non mancavano, per una attenzione speculativa ed estetica insieme.

Di gran rilievo le due mostre dedicate a due grandi del Novecento: Achille Perilli (che successivamente si è trasferita al Museo Hermitage di San Pietroburgo a cura della Galleria Accademia di Torino) e Renato Mambor. Circa 250 metri quadrati di area espositiva per ciascun artista, per godersi lo spettacolo delle geometrie perilliane, piene di storia e di ricerca, e il linguaggio Pop di Renato Mambor, artista impegnato per lunghi anni in una ricerca spasmodica di una cifra stilistica oggi riconosciuta ed apprezzata dal collezionismo raffinato.
Tra le attività collaterali, un incontro dedicato alla pittura e al cantautore Franco Califano. A Roma non poteva mancare CalifArte, il progetto artistico che impegna alcuni pittori a realizzare le loro opere ispirati dalle immortali canzoni del Califfo.
Sabato 24 il Presidente della Fondazione Califano, Antonello Mazzeo, lo scrittore (e pittore) Paolo Silvestrini e l’ideatore di CalifArte, Giorgio Barassi, hanno relazionato in un incontro dal titolo “Tutti i colori del Maestro”: la pittura che incontra un’altra arte, quella della musica, e che sfocia nel racconto a colori della poesia. Applausi al centro del padiglione per l’iniziativa voluta da Acca Edizioni e Galleria Ess&rrE.

Inoltre: “Oltre il muro. Tempere originali del cinema dell’ex Unione Sovietica”: esposti 10 manifesti cinematografici di forte impatto visivo e di propaganda politica dell’ex Unione Sovietica. Le opere provengono dalla collezione della Galleria d’Arte Cinquantasei di Bologna e sono per lo più tempere su carta e cartoncino. In contemporanea sono stati proiettati 5 film in lingua originale con sottotitoli: il documentario “L’uomo con la macchina da presa” (1929) di Dziga Vertov; le commedia musicale “Circo” (1936) di Grigori Aleksandrov e 3 film di Sergej Eisenstein: “La linea generale” (1929), “La congiura dei Boiardi”, “Ivan il terribile” (1944).
Un fiera dinamica, con un equilibrio giusto fra nomi altisonanti e nuove proposte, per rendere attiva e viva l’offerta, differibile anche a coloro che non si sentono coinvolti perché si ritengono “non intenditori”. Sbagliato. Gli operatori e i galleristi sono in questa ed in altre fiere soprattutto per indicare, proporre ed informare. E a Roma d’Arte Expo l’operazione è riuscita benissimo, come confermano i visitatori soddisfatti e i collezionisti abituati allo scambio ed alla scelta in fiera. Bilancio dunque positivo, che sarebbe stato ancora migliore se nel giorno di chiusura, domenica 25, Giove Pluvio non si fosse scatenato rovesciando su Roma una pioggia battente davvero eccessiva, che avrà scoraggiato più di qualcuno.
