Giacomo Balla dipinge Ernesto Nathan
di Marina Novelli
…in mostra alla Galleria d’Arte
Moderna a Roma
A partire dal mese di giugno, fino al 28 ottobre 2018, si sta tenendo pres- so la Galleria d’Arte Moderna in Roma, una interessantissima mostra che porta il titolo di “Da Nathan al Sessantotto”, nell’ambito della rassegna Roma Città Moderna… “tra modernità e tradizioni” e che consta di una raccolta di ben 159 interessantissime opere. È nostra intenzione focalizzare l’attenzione sull’ intrigante ritratto dell’allora Sindaco di Roma Ernesto Nathan che fu in carica dal novembre 1907 al dicembre 1913. Opera che fu dipinta da Giacomo Balla nel 1910 e di cui sarà davvero interessante svelarne alcuni retroscena. I misteri che si celano dietro una tela di tale rilevanza storica, sono stati svelati grazie alla guida di Claudio Crescentini della Sovrintendenza Capitolina, che ci ha portato per mano attraverso l’esecuzione di questa affascinante opera. Un ritratto quindi questo, che apre un nuovo ciclo…Ernesto Nathan non voleva infatti un ritratto “ufficiale”…ma, ci chiediamo, quali erano le differenze tra ritratto “ufficiale” e “non ufficiale”? I ritratti ufficiali dell’epoca, erano tutti con il soggetto che posava in piedi o seduto, di tre quarti o di prospetto…o che guardasse l’ipotetico spettatore, ed i soggetti normalmente erano un cardinale, un papa, un sindaco o un personaggio politico…ma sempre e comunque “statici”! Nathan desidera qualcos’altro, un qualcosa di
originale, di non scontato ed è proprio a questo proposito che sceglie Giacomo Balla. Un ritratto di facile fruizione quindi, ma che non trascurasse però di cogliere la freschezza e l’autenticità dell’attimo! Ernesto Nathan mentre lavora!!! Una immagine completamente nuova…inedita! Colto e ritratto mentre egli è intento nel suo dinamico fare quotidiano! Ed è proprio la sua realtà, il suo mondo ciò che ne esce fuori…la sua scrivania nel Palazzo Senatorio dinanzi ad una moltitudine di carte planimetriche o
rilievi del Lazio…o di Roma! Lo vediamo intento a guardare verso un lato, come se fosse impegnato a conversare con qualcuno. Sappiamo, attraverso gli scritti di Balla e successivamente confermato in numerosi altri documenti, che Nathan chiese a Balla di recarsi nel suo ufficio allo scopo di mostrarsi intento nel suo lavoro, ispirando cosi l’artista che si recò da lui a mani vuote, cioè senza blocco schizzi o altro. Balla, infatti, lo osserva attentamente, seduto da una parte, senza disturbarlo…poi però, ritornato a casa, dà libero sfogo alle sue emozioni, impressioni…gesti creativi che elaborano una serie di disegni che si tramutano poi, magicamente, sulla tela! Impronta così le basi del ritratto…un ritratto “ufficiale”, ma dai connotati “non ufficiali”!
Sta infatti nascendo un’opera completamente diversa dalle altre…ed elegantemente stravagante! Ma, se da una parte nascerà l’idea di “un ritratto ufficiale che non è ufficiale”, dall’ altra si chiude la parabola figurativa di Giacomo Balla. Possiamo definire questa opera, dal punto di vista pittorico, come un quadro “divisionista”, ed altri non è che lo stile che Balla sta seguendo già da qualche anno. Divisionismo…ma cosa si intende per “stile divisionista”? Il Divisionismo è una corrente pittorica italiana che si sviluppa tra l’Ottocento ed il Novecento, in seguito all’Impressionismo, che focalizza la sua attenzione sulla scomposizione dei colori e della luce; i colori sono infatti usati puri ed applicati a piccoli tratti, consentendo così all’occhio umano dello spettatore a ricomporli. Per noi, questo ritratto è doppiamente interessante, in quanto in questo modo, abbiamo una collocazione precisa per quanto concerne la “realtà pittorica” del momento a Roma. Sappiamo per certo che il quadro venne commissionato nel gennaio del 1910, dal Sindaco Nathan direttamente a Giacomo Balla, e che il 28 marzo 1911 il quadro era già terminato, quindi tra la richiesta e il termine dell’esecuzione dell’opera, intercorre pochissimo tempo. Venne poi donato al Comune di Roma, previo regolare e diretto pagamento all’artista da parte di Nathan; altra cosa questa, completamente
nuova dato che in precedenza era l’Amministrazione Capitolina a pagare l’artista al fine di dipingere il ritratto ufficiale del Sindaco. Questa rassegna è stata intitolata ROMA CITTÀ MODERNA, in quanto ci si è riferiti al primo discorso pubblico di Nathan in cui asseriva che Roma non fosse una città moderna, ma che avrebbe potuto e dovuto diventarlo…una città squisitamente moderna e senza assomigliare alle altre capitali europee, quali Parigi o Londra. Roma doveva conservare la sua peculiarità storica, partendo dall’antica Roma fino all’Ottocento che ha rappresentato la “città eterna” in tutto il suo splendore…ma al contempo, guardare verso il futuro! Quante considerazioni, mentre ci accorgiamo che intorno a questa opera pittorica si snoda una totale rottura con il passato…una immagine che non è una canonica immagine ufficiale, ed inoltre l’insolito fatto che Nathan stesso remuneri direttamente l’artista e poi, solo dopo dunque, doni il quadro al Comune di Roma…e, senza trascurare il fatto che è una delle ultime opere da “divisionista” di Giacomo Balla, prima di avvicinarsi al gruppo futurista, cimentandosi quindi nelle sue incantevoli “opere futuriste”. Il ritratto di Nathan fu esposto per la prima volta nel 1911, già di proprietà dell’Amministrazione Capitolina quindi, in occasione dell’Esposizione Universale di Roma (attuale Galleria Nazionale d’Arte Moderna); questa cosa scatenò non poche polemiche, primo perché anche lo stesso Giacomo Balla faceva parte, insieme ad altri, della Commissione Giudicatrice…e secondo perché decisero di esporre l’opera in onore di Ernesto Nathan, sebbene in quel periodo egli non fosse Sindaco…fece infatti una breve pausa, sì!...ma per tornare ad esserlo di nuovo fino al 1913. Esporre quindi un’opera in onore di Nathan, sebbene non fosse Sindaco!!! Sembrava quasi una sorta di imposizione da parte dei Commissari, ragion per cui il quadro fu purtroppo trattato malissimo dalla critica…devastato! Massacrato letteralmente! Noi dobbiamo invece confessare che l’opera ci piace molto! Ma davvero molto!!! Stiamo infatti parlando di un’opera d’arte “divisionista”, e che dal punto di vista stilistico è inusuale…evoca un taglio estremamente fotografico…coglie un preziosissimo “attimo fuggente”!...sembra quasi una istantanea! Non dobbiamo dimenticare però che Balla ha una formazione completamente diversa da quella degli altri artisti del suo tempo, in quanto studia in uno studio fotografico, una formazione oltre che pittorica anche fotografica, quindi …una nuova avanguardia per i pittori!!! Egli si dedica inoltre anche alla “pittofotografia” che altri non è che una foto sulla quale successivamente si dipinge a mano. Ma, come abbiamo già visto, per il ritratto di Nathan egli non fa uso di fotografia, uso che gli avrebbe consentito di ridurre i tempi di lavorazione, dato che Nathan, da grande intenditore voleva uno studio dal vero, però realizzato nello studio dell’artista... Balla, come abbiamo già visto, si reca presso di lui, lo osserva lavorare ma non dipinge sul posto, né prende appunti o schizzi…lo ricreerà tornato nel suo studio. Taglio questo estremamente innovativo che ritornerà nella successiva pittura futurista…taglio legato inoltre al movimento, alla dinamica ed alla “fotodinamica”, grande particolarità della nuova fotografia d’avanguardia, molto in auge fra l’800 ed il ‘900 in Inghilterra…geniale e preziosa antesignana del Cinema! È doveroso ricordare inoltre che anche Balla come Leonardo e Michelangelo, aveva studiato anatomia dal vivo, perciò tanta raffinata maestria nei dettagli anatomici…e non solo! Concludendo ci piace ricordare che tra Nathan e Balla esisteva un autentico rapporto di stima e di profonda amicizia, fu infatti anche maestro di pittura di una delle sue figlie. I due si incontravano in Via dei Parioli, dove Balla abitava in quel periodo. Nathan gli faceva visita, controllando l’evolversi dell’opera e non disdegnando di fermarsi anche all’ora di pranzo e, stando ai racconti delle figlie, sembra che apprezzasse sempre le stesse pietanze…il secondo piatto era la sua passione…gradiva molto il pollo arrosto con contorno di patate!!! Buon gusto anche in arte culinaria!
INFO:
Galleria d’Arte Moderna
Via Francesco Crispi, 24 - Roma
mar - dom 10,00/18,30
Tel. 060608
galleriaartemodernaroma.it