Mostre in corso

Victor Fotso Nyie
"Radici aeree" - 26 marzo/5 giugno 2022 - Pieve di Cento (BO)
di Fabrizio Sparaci

È in corso presso Le Scuole di Pieve di Cento (Bo) e Vetrina del Palazzo del Governatore, Cento (Fe), fino al 5 giugno 2022, “Radici aeree”, mostra personale di scultura, di Victor Fotso Nyie, a cura di Ada Patrizia Fiorillo, Massimo Marchetti e Valeria Tassinari.
L’artista, camerunense, che vive e lavora a Faenza, è vincitore della terza edizione della Biennale d’Arte “Don Franco Patruno”. La giuria tecnica di tale premio ha con esso voluto riconoscere al giovane artista l’originalità e la qualità tecnica della sua ricerca. Adesso, dopo quasi due anni di lavoro, Victor Fotso Nyie è protagonista di una suggestiva esposizione nella quale emerge una poetica ormai definita e matura, ancorata alla grande sapienza tecnica perfezionata nei migliori laboratori ceramici di Faenza, e ispirata al forte desiderio di comunicare valori e temi della sua cultura di origine.
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La mostra offre una chiave di interpretazione esplicita delle sue ceramiche, nelle quali figure umane rappresentate con notevole realismo ricordano con ironia e determinazione il saccheggio al quale l’arte africana è stata sottoposta per secoli, e il sogno profondo di riappropriarsene.
Come dichiarato dallo stesso Victor, il tema individuato “è quello della “riappropriazione” del patrimonio culturale africano da parte delle nazioni d’origine. “I miei antenati sono stati privati dai coloni occidentali di oggetti molto importanti per le loro funzioni sociali, politiche e religiose perché considerati ‘souvenir’ esotici”.
Il grande problema dell’esportazione coattiva di questi strumenti e della loro alienazione in altri Paesi sta affliggendo più che mai le nuove generazioni. La gioventù africana è costretta a venire in Europa per conoscere la propria storia, per vedere da vicino cose di cui ha solo sentito parlare o di cui ha letto nei libri. […] Di conseguenza essi hanno il dovere di custodirli ed esporli, incuranti dell'irreversibile processo di disidentificazione e devalorizzazione che hanno innescato. Il mio lavoro intende dar voce a questa necessità di riscoperta identitaria e di riscatto morale”.