Giacomo Balla …dal Futurismo astratto al Futurismo iconico
Sono rimasto davvero incantato dall’allestimento di questa geniale mostra, che mi ha ricordato una visita che mi fece, a casa, lo storico dell’arte Maurizio Fagiolo, che vedendo il Carnera con questa “rete” mi disse che era la prima volta che vedeva un’opera “pop” di Balla》… è con queste parole che ha esordito Claudio Cerasi in sede di Conferenza Stampa ed è proprio questo il punto di partenza di questa sensazionale, se non strabiliante, opera di Balla: il Ritratto di Carnera. Da qui si dirama questa esposizione in Palazzo Merulana che inaugurata il 21 marzo si estenderà fino al 17 giugno - salvo proroghe. La mostra infatti si prefigge di indagare sul particolare passaggio di stile della produzione del pittore torinese, partendo appunto dall’opera ritraente il Primo Carnera del 1933 e custodita all’interno della collezione permanente di Palazzo Merulana… eccezionale opera del nostro maestro futurista… opera questa dipinta su due lati, da una parte è rappresentato un soggetto tipicamente futurista “Vaprofumo” del 1926, e che solo dopo pochi anni, nel 1933, l’artista dipinse sul verso un quadro del tutto differente: il Ritratto di Primo Carnera. Opera questa ispirata da una foto di Elio Luxardo, amico di Marinetti e autore di un importante ritratto del pugile pubblicato sulla prima pagina della “Gazzetta dello Sport” nel 1933, quando fu insignito del titolo di campione del mondo di pesi massimi, ottenendo così la fama mondiale… fama non ancora spenta ma che fa da protagonista diventando “opera chiave” di questa splendida esposizione che ci mostra un Balla, tanto inaspettato quanto inedito e che avvia un processo di sperimentazione tecnico-formale che dai dipinti astratto-futuristi si avvicina alla figurazione, con uno sguardo rivolto alle icone del cinema e della moda e, gettando pertanto le fondamenta per il rinnovamento di un’estetica che ha contraddistinto un’epoca. Questa famosa immagine, diffusa ormai in tutto il globo, costituisce la base iconografica del dipinto di Balla. L’intenzione di far coincidere l’immagine dipinta con l’effetto del rotocalco è sottolineata da un geniale espediente tecnico che Balla applica sia a questo che ad altre opere dell’epoca, mirabilmente esposte in mostra. L’artista infatti applica al fondo del dipinto una rete di metallo su cui poi dipinge, provocando un intrigante effetto di “retinatura”, identico a quello prodotto dalle immagini stampate dei giornali; ne possiamo dedurre che Balla evidentemente studiava un possibile sviluppo e rinnovamento del Futurismo, trovandolo modernissimo e perfettamente in sintonia con la sensibilità quotidiana della gente. L’immaginario suscitato dal cinema, dalla fotografia di moda e di attualità… fascino questo che traspare dall’interesse di sfogliare riviste patinate, simultaneamente guardate ed imitate da milioni di persone che costituiscono l’avanguardia del gusto, una sorta di immaginario di massa, di “avanguardia di massa”, come da egli stesso sottolineato in un proclama futurista pubblicato nel 1930. La mostra “dal Futurismo astratto al Futurismo iconico” si propone infatti di indagare, focalizzando l’attenzione su questo procedimento di stile che evidentemente tende a sperimentare un nuovo passaggio di moda all’interno del Futurismo… una figurazione moderna e mediatica, in cui vengono sperimentate e proposte immagini che si associano indiscutibilmente alla fotografia di moda e del cinema dell’epoca, nonché alla nascente iconicità del divismo mediatico. In mostra sono esposte circa una sessantina di opere, suddivise in una serie di dipinti esplicitamente di matrice futurista, risalenti alla fine degli anni venti, nonché opere eseguite con questa sorprendente tecnica di “retinatura”, ed una serie di immagini dei divi eseguita in quegli stessi anni da grandi fotografi quali Elio Luxardo e Arturo Ghergo ed alla esposizione di riviste dell’epoca in cui Balla si è esplicitamente ispirato. Un breve cenno storico! Giacomo Balla (1871-1958) fu fin dalla fine dell’Ottocento, tra i protagonisti del divisionismo italiano, e nel 1910 aderisce al Futurismo, firmandone con Boccioni, Severini, Carrà e Russolo, i primi manifesti pittorici. Balla, personaggio di maggiore spicco del movimento, ne diviene il leader indiscusso nel 1815 con l’elaborazione del Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo, destando una stragrande eco ed enorme riscontro nelle avanguardie europee. A causa delle notevoli divergenze con Marinetti nel 1933 inizia a distaccarsi dal movimento e nel 1937 lo vediamo scivere una lettera al giornale Perseo con la quale si dichiara ormai estraneo alle attività futuriste; tutte le sue opere degli anni ‘30 sono contraddistinte da una stupefacente innovazione della figura. Giacomo Balla… “dal Futurismo astratto al Futurismo iconico” è una sorpendente mostra “filologica”, troneggiante nel nuovo spazio dedicato alla cultura e all’arte in Palazzo Merulana, nel cuore pulsante di Roma, oggi imponente edificio realizzato in uno spettacolare stile umbertino, appartenente al Comune di Roma che fu un tempo Ufficio di Igiene, è tornato a risplendere essendo stato parzialmente abbattuto negli anni Sessanta e poi lasciato al degrado e che oggi, grazie ad un project financing è stato recuperato dalla Fondazione Cerasi e la SAC SpA e che dopo un accurato ed elegante restauro, ha predisposto il corpo centrale e più monumentale dell’edificio dove ha sede la splendida collezione della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che istituitosi nel 2014, custodisce una ricca e prestigiosa collezione di opere d’arte moderna e contemporanea, principalmente incentrata sull’arte della scuola romana e italiana del Novecento. Estremamente interessante quanto ha affermato la direttrice Letizia Casuccio in fase di Conferenza Stampa, la quale ci ha ricordato che il prossimo 10 maggio, Palazzo Merulana festeggerà il suo primo compleanno e sempre all’insegna di quel sentimento di squisita familiarità che il museo ha voluto perseguire e non ultimo, il fatto che è diventato un prezioso gioiello… perla del quartiere Esquilino, e che di sicuro segnerà una parte della storia dell’arte attuale. Palazzo Merulana intende dare spazio anche a giovani artisti con cui egregiamente “contaminarsi”. Questa mostra è il primo tributo tra la collezione Cerasi e il panorama artistico attuale; mostre che in previsione non saranno più di un paio l’anno e che dialogheranno con la collezione presente. Una mostra questa condivisa con il comitato scientifico avvalendosi della collaborazione del curatore Stefano Benzi che ha segnato una sorta di fil rouge… inoltre la preparazione a questa mostra è stata una sorta di percorso maieutico… filologico. Palazzo Merulana non finisce mai di sorprenderci! Sarà inoltre possibile degustare anche la “La colazione del Campione”! Nell’ambito dell’iniziativa “Colazioni d’autore”, in occasione della mostra di Giacomo Balla, non solo è previsto un operatore didattico specializzato allo scopo di accogliere e guidare il visitatore ma è previsto anche l’accesso al piano terra (Sala delle Sculture) per una ricca e gustosa colazione… rifocillarsi con un piatto nutriente ed energizzante, che delizia! Tutti alla scoperta, quindi, di un Giacomo Balla inedito che, proprio a partire dal Ritratto di Primo Carnera avvia un processo di sperimentazione tecnico-formale che dai dipinti astratto-futuristi si avvicina alla figurazione con uno sguardo rivolto alle icone del cinema e della moda, gettando così le fondamenta per il rinnovamento di un’estetica che ha contraddistinto un’epoca… grazie Giacomo Balla!