Mostra SCHIAVON-SCHIFANO a Padova: Cronaca di un successo

a cura della redazione.
Non possiamo definirlo altrimenti.
Il successo della mostra SCHIAVON-SCHIFANO a Palazzo Santo Stefano, nel cuore della bella Padova è stato davvero tale.
Una mostra pensata due anni fa, il cui corso è stato interrotto dalle chiusure conseguenti alla pandemia, che ha preso finalmente il via lo scorso 15 ottobre in una delle più belle sale di un grandioso palazzo padovano, ricco di storia e di cultura. Alessio Schiavon, padovano, pittore ormai noto come Alessio de’Fiori per la analisi continua e persistente dei soggetti delle sue opere, ha messo in mostra i suoi lavori scelti accanto a quelli del suo idolo Mario Schifano, il genio della Pop Art italiana.
Andando con ordine e ricordando la decisione presa dai due curatori, Giorgio Barassi e Roberto Sparaci, cioè quella di inventare una accoppiata a qualcuno parsa addirittura irriverente, viene subito in mente l’apporto attivo e l’incoraggiamento di chi ha creduto più di tutti in questo evento: Vincenzo Gottardo, vicepresidente della Provincia di Padova, che non ha smesso mai di incitare la squadra al lavoro su questo progetto. Gottardo ha sentito l’importanza di una mostra che fosse il riassunto del lavoro di un artista padovano e insieme la ragione che permette alla gente di entrare nei palazzi istituzionali per goderne appieno. Il Presidente della Provincia di Padova Fabio Bui ha poi sottolineato questo ultimo aspetto: “…i Palazzi sono della gente, che magari passa lì sotto e non è mai entrata. Ecco, questo evento offre una possibilità che deve diventare consuetudine…”.
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I ritardi, i nodi e le difficoltà evidenti che hanno solo rinviato la data del vernissage hanno consolidato un gruppo che si è stretto attorno a Schiavon per fare in modo che la sua mostra, tutta sentimento ed istinto, avesse luogo nel migliore dei modi. La raccolta di opere di Mario Schifano, provenienti da una collezione privata romana e in gran parte mai esposte, ha completato il quadro. Si tratta di rari dipinti di Schifano degli anni 70-80. Praticamente il periodo del culmine delle attività frenetiche di una creatività assolutamente unica.
Schiavon ha prodotto opere ad hoc ma sono state esposte anche opere storiche del suo percorso di pittore, risalenti agli esordi, quando ancora non era delineata la figura di quell’ Alessio de’Fiori (pseudonimo inventato da Barassi ricalcando quello di Mario Nuzzi, pittore barocco romano, a tutti noto come Mario de’Fiori) che oggi attrae e conquista per una scelta cromatica intelligente che costeggia la predominanza del forte istinto creativo. Una mostra che tiene insieme Schiavon e Schifano in nome di alcune attinenze non appariscenti ma spiegate con molta cura nel bel catalogo progettato da Fabrizio Sparaci (traduzioni in inglese affidate a Valeria Barassi).
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A parte la somiglianza delle prime quattro lettere dei due cognomi, Schiavon, che ha sempre guardato con ammirazione a Schifano, usa a tratti il completamento delle sue opere alla maniera di Schifano: dripping, cornici invase, fiammate improvvise di tinte fortissime nella campitura. Ma soprattutto è stato importante, come ha spiegato Barassi durante l’inaugurazione, il senso stesso del Pop colto dall’artista veneto. Schifano ha dato libero accesso a chiunque volesse dare il giusto significato al termine Pop, volgendolo “all’italiana”. Popolare, cioè della gente e per la gente, arcinoto, consumato soggetto od oggetto per la memoria visiva e l’immaginario collettivo. Così nacquero, dalla mano di Schifano, le biciclette, i paesaggi interrotti, il sole, gli animali. E con la stessa struttura creativa Schiavon si appella all’elemento onnipresente nelle poesie, nelle canzoni, nell’amore e nelle celebrazioni: i fiori.
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Assonanze, vicinanze e contrasti, perché no, per due anime artistiche differenti per generazione e obiettivi. Ma è proprio questo che ha affascinato i tanti presenti alla “prima” e il nutrito gruppo di visitatori. L’ambientazione, in Palazzo Santo Stefano, è sontuosa. Un luogo stracarico di vicende storiche, che comprende anche un museo ed un rifugio antiaereo, oltre che, a solo titolo di esempio, il lavoro dell’Ingegnere Marco Zaccaria e dell’Architetto Angelo Pisani, che dal 1934 al 1937 realizzarono il magnifico ingresso con le ordinatissime e luminose scalinate, tutto con materiali italiani. E nel giorno della inaugurazione, a chi ha lavorato intensamente per questa mostra, il palazzo sembrava ancor più luccicante della sua semplice e fascinosa bellezza, arricchita dai dipinti di due artisti che hanno fatto risuonare l’eco di quel “Gli artisti italiani sono i migliori…” che da qualche parte qualcuno dimentica.
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Il 15 ottobre scorso, nella sala consiliare di Palazzo Santo Stefano, la Acca International (che produce la trasmissione Laboratorio Acca), rappresentata da Roberto Sparaci e Giorgio Barassi, il Presidente della Provincia di Padova Fabio Bui, il vicepresidente Vincenzo Gottardo, l’assessore alla Cultura del Comune di Padova Enrico Turrin, hanno illustrato i temi e le finalità della mostra, alla presenza degli invitati, fra i quali la Senatrice Roberta Toffanin. Presente anche “Euridice” Elena Baldan, Tribuno della Goliardia Patavina, a rappresentare la storicità dei princìpi di “cultura e intelligenza” della Goliardia vissuta da secoli nella storica Università. Molto apprezzato il videomessaggio di Franco Boni che ha illustrato in particolare il valore e la forza delle opere di Schifano in mostra.
Definirlo solo un successo è poco. L’ apertura dei palazzi istituzionali alla gente è stata fatta nel migliore dei modi, affiancando due artisti che raccontano due epoche, aprendo le porte alle visite ed alla conoscenza di un luogo bello ed importante e confermando, semmai ve ne fosse bisogno, che gli artisti italiani hanno la fortuna di essere nati tali e perciò, oltre che per secolari doti riconosciute nel mondo, possono vantarsi a ben ragione di essere davvero i migliori.
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Domenica 17 ottobre, a completamento del successo della mostra che è durata fino al 29 ottobre, Alessio Schiavon è stato ospite della trasmissione Laboratorio Acca, in onda tutte le domeniche alle 21.30 sui canali di Arte Investimenti TV, 868 Sky e 123 DTT. La squadra degli artisti e del gruppo di Laboratorio Acca, di cui Schiavon fa parte da due anni, può andare orgogliosa di un successo costruito in collaborazione e col patrocinio della Provincia di Padova. Conoscendo l’entusiasmo di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento, tra cui i tanti amici dell’artista, la redazione di Art&trA prevede che da qui nasceranno altri eventi d’arte di qualità.
Speriamo presto.