MATELICA, tra passato e futuro
Le interviste di Marilena Spataro
Con la recente riapertura di Palazzo Ottoni, Matelica torna a risplendere in tutta la sua bellezza artistica e architettonica, celebrando un’ importante, quanto prestigiosa, storia del passato. Come i meravigliosi mosaici della Domus romana attestano insieme a tanti altri reperti dell’antichità. Dei progetti futuri intesi a valorizzare tutte le eccellenze di questo territorio, ce ne parla qui il Primo cittadino, Denis Cingolani.
La recente riapertura di Palazzo Ottoni, dopo un impegnativo restauro, cosa rappresenta in termini simbolici per la cittadina di Matelica, al di là dell’utilità concreta dei locali ritornati nella disponibilità comunale?
La riapertura di Palazzo Ottoni non è soltanto un ritorno alla normalità amministrativa, ma un simbolo potente di resilienza e rinascita per la nostra comunità. Questo edificio storico, danneggiato dal sisma del 2016, rappresenta la memoria e l’identità di Matelica. Rivederlo tornare a splendere significa riscoprire le nostre radici e dare nuovo impulso al nostro senso di appartenenza. È un luogo che coniuga storia e futuro, un punto di riferimento che unisce cittadini e istituzioni in un percorso comune di crescita e valorizzazione culturale.
La magnifica Domus romana presente nei sotterranei di questo palazzo è ritornata visibile in tutto il suo splendore. Come intendete valorizzarla all'interno delle politiche culturali, artistiche e promozionali del vostro territorio?

La Domus romana è uno dei nostri gioielli più preziosi, un’eredità che racconta la grandezza della storia di Matelica. Stiamo lavorando per integrarla in un sistema culturale più ampio, con percorsi guidati e attività didattiche per scuole e turisti. La nostra strategia prevede l’utilizzo di tecnologie innovative, come ricostruzioni virtuali e applicazioni interattive, per rendere l’esperienza coinvolgente e accessibile a tutti. Inoltre, collaboriamo con università e archeologi per valorizzarla scientificamente, mentre eventi tematici legati alla cultura romana sono in fase di programmazione per attirare un pubblico sempre più vasto.
Oltre a questa spettacolare Domus romana e ai musei archeologici presenti nella vostra area, quali sono le altre attrattive turistiche su cui puntate?
Matelica offre una varietà di attrazioni che spaziano dalla storia all’enogastronomia, fino al patrimonio naturalistico. Tra i nostri punti di forza ci sono il Teatro Piermarini, un gioiello neoclassico, e il Museo Piersanti, con la sua straordinaria collezione di arte sacra e dipinti. Non possiamo dimenticare i percorsi naturalistici del Monte San Vicino e le nostre eccellenze vinicole, con il Verdicchio di Matelica come ambasciatore internazionale. Ogni angolo del nostro territorio racconta una storia unica, che intendiamo valorizzare in un’offerta turistica integrata e di qualità.
Matelica, città del vino e di Enrico Mattei. Città ricca di storia, di bellezze archeologiche e architettoniche, naturalistiche e paesaggistiche. Come si raccordano tutte queste specificità in una visione globale del territorio e dei Comuni limitrofi? C'è un progetto complessivo e comprensivo in tal senso?
Abbiamo una visione chiara: fare di Matelica un punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile e integrato del nostro territorio. Stiamo lavorando su un progetto che coinvolge i Comuni limitrofi per creare una rete di percorsi culturali, enogastronomici e naturalistici. L’obiettivo è mettere in sinergia le nostre eccellenze, come il Verdicchio, la figura di Enrico Mattei e il nostro patrimonio storico, con quelle dei territori vicini, per offrire ai visitatori un’esperienza unica e diversificata.
Un ruolo importante in questa visione lo gioca la Sinclinale Camerte, una formazione geologica che abbraccia otto comuni tra cui Matelica. Questo territorio unico, oltre a favorire la produzione del Verdicchio di
Matelica, è un esempio straordinario di interazione tra uomo e ambiente. Attualmente, stiamo lavorando insieme agli altri comuni interessati per candidare il “Paesaggio vitivinicolo del Verdicchio nella Sinclinale Camerte” a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Questa candidatura rappresenta un’occasione straordinaria per valorizzare le peculiarità del nostro paesaggio, rafforzare le connessioni culturali e promuovere la regione a livello internazionale.
La collaborazione è la chiave per rafforzare l’identità regionale e attrarre turismo di qualità, sostenendo al contempo l’economia locale.
Un sogno nel cassetto come Primo cittadino da realizzare entro questo suo mandato?
Il mio sogno è fare di Matelica un modello di innovazione culturale e sostenibilità, una città in cui il passato diventa motore per il futuro. Vorrei vedere realizzato un grande evento culturale internazionale, che metta Matelica sotto i riflettori, celebrando il nostro Verdicchio, la nostra storia e le nostre tradizioni. Al contempo, desidero migliorare la qualità della vita dei cittadini, puntando su infrastrutture moderne e servizi efficienti. Sarebbe un sogno vedere Matelica riconosciuta non solo come una meta turistica, ma come un luogo dove cultura, innovazione e comunità si fondono in modo armonioso.

La recente riapertura di Palazzo Ottoni, dopo un impegnativo restauro, cosa rappresenta in termini simbolici per la cittadina di Matelica, al di là dell’utilità concreta dei locali ritornati nella disponibilità comunale?
La riapertura di Palazzo Ottoni non è soltanto un ritorno alla normalità amministrativa, ma un simbolo potente di resilienza e rinascita per la nostra comunità. Questo edificio storico, danneggiato dal sisma del 2016, rappresenta la memoria e l’identità di Matelica. Rivederlo tornare a splendere significa riscoprire le nostre radici e dare nuovo impulso al nostro senso di appartenenza. È un luogo che coniuga storia e futuro, un punto di riferimento che unisce cittadini e istituzioni in un percorso comune di crescita e valorizzazione culturale.
La magnifica Domus romana presente nei sotterranei di questo palazzo è ritornata visibile in tutto il suo splendore. Come intendete valorizzarla all'interno delle politiche culturali, artistiche e promozionali del vostro territorio?


Oltre a questa spettacolare Domus romana e ai musei archeologici presenti nella vostra area, quali sono le altre attrattive turistiche su cui puntate?
Matelica offre una varietà di attrazioni che spaziano dalla storia all’enogastronomia, fino al patrimonio naturalistico. Tra i nostri punti di forza ci sono il Teatro Piermarini, un gioiello neoclassico, e il Museo Piersanti, con la sua straordinaria collezione di arte sacra e dipinti. Non possiamo dimenticare i percorsi naturalistici del Monte San Vicino e le nostre eccellenze vinicole, con il Verdicchio di Matelica come ambasciatore internazionale. Ogni angolo del nostro territorio racconta una storia unica, che intendiamo valorizzare in un’offerta turistica integrata e di qualità.
Matelica, città del vino e di Enrico Mattei. Città ricca di storia, di bellezze archeologiche e architettoniche, naturalistiche e paesaggistiche. Come si raccordano tutte queste specificità in una visione globale del territorio e dei Comuni limitrofi? C'è un progetto complessivo e comprensivo in tal senso?
Abbiamo una visione chiara: fare di Matelica un punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile e integrato del nostro territorio. Stiamo lavorando su un progetto che coinvolge i Comuni limitrofi per creare una rete di percorsi culturali, enogastronomici e naturalistici. L’obiettivo è mettere in sinergia le nostre eccellenze, come il Verdicchio, la figura di Enrico Mattei e il nostro patrimonio storico, con quelle dei territori vicini, per offrire ai visitatori un’esperienza unica e diversificata.
Un ruolo importante in questa visione lo gioca la Sinclinale Camerte, una formazione geologica che abbraccia otto comuni tra cui Matelica. Questo territorio unico, oltre a favorire la produzione del Verdicchio di

La collaborazione è la chiave per rafforzare l’identità regionale e attrarre turismo di qualità, sostenendo al contempo l’economia locale.
Un sogno nel cassetto come Primo cittadino da realizzare entro questo suo mandato?
Il mio sogno è fare di Matelica un modello di innovazione culturale e sostenibilità, una città in cui il passato diventa motore per il futuro. Vorrei vedere realizzato un grande evento culturale internazionale, che metta Matelica sotto i riflettori, celebrando il nostro Verdicchio, la nostra storia e le nostre tradizioni. Al contempo, desidero migliorare la qualità della vita dei cittadini, puntando su infrastrutture moderne e servizi efficienti. Sarebbe un sogno vedere Matelica riconosciuta non solo come una meta turistica, ma come un luogo dove cultura, innovazione e comunità si fondono in modo armonioso.